Teatro in carcere. Ora si può e (forse) si deve


 
Le condizioni di vita delle carceri italiane sono regolamentate da una legge del 1975, nota come Ordinamento Penitenziario. Uno dei principi direttivi della norma recita: “Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Il trattamento é attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti”.

C’è chi, nonostante i tempi bui, ha deciso di trasformare questa norma nel principio cardine del proprio lavoro. e.s.t.i.a., cooperativa sociale onlus, si adopera nelle carceri milanesi favorendo il reinserimento sociale e professionale di persone detenute ed ex-detenute.

LA MIA VERITÀ – Il pregiudizio è un gran male. Prima lo si impara, meglio è. Io ho avuto la fortuna di liberarmi da questo ingombro dopo aver conosciuto Michelina Capato e aver seguito il lavoro di e.s.t.i.a. in carcere. Quanti di voi hanno vissuto esperienze simili? Aspettiamo i vostro racconti!

Cooperativa e.s.t.i.a. nasce nel 2003 e oggi opera presso la Casa di Reclusione di Bollate all’interno della quale fa pulsare il cuore della propria attività: il teatro. Ed è stata la determinazione di Michelina Capato Sartore, fondatrice della cooperativa, a rendere possibile il connubio tra carcere e arte in scena. E.s.t.i.a. considera dunque la produzione teatrale come il risultato di un processo educativo non tradizionale, parte integrante di quel percorso di reinserimento sociale posto come obiettivo dall’Ordinamento Penitenziario.

Questi sforzi hanno permesso la nascita della compagnia Teatro In-Stabile, che dal 2007, grazie anche al sostegno di Fondazione Cariplo (progetto Etre), lavora stabilmente presso il teatro interno alla II Casa di Reclusione di Milano Bollate. Ed è proprio qui che abbiamo incontrato Michelina Capato. E’ una donna fiera, lo sguardo di chi ne ha viste tante ma non si è fatto piegare. Il timbro di voce è deciso, ma tranquillo e dimostra come Michelina abbia tutto sotto controllo, sentendosi perfettamente a proprio agio. “Il reinserimento in un contesto sociale si coniuga in e.s.t.i.a. con la ricerca artistica e il fare teatro. Qui vogliamo fare arte, produrre spettacoli di livello attraverso un serio lavoro attoriale”, ci spiega.

Osservando l’operato della cooperativa, si comprende quanto sia necessario fornire ai detenuti gli strumenti per affrontare il percorso di reinserimento. Innanzitutto serve loro il sostegno nel processo di elaborazione personale che devono affrontare, processo incentrato sul recupero profondo del senso di responsabilità, della costruzione di nuove relazioni e del rispetto.  Tutto questo è finalizzato a dare vita ad un rinnovato senso di fiducia umana e di comunione.

Per raggiungere questi obiettivi e.s.t.i.a. affianca al lavoro teatrale altre attività che consentono alla cooperativa di offrire prodotti e servizi: realizzazione di mobili e manufatti in legno, service audio video, riparazione pc, realizzazione e montaggio di video. Vengono organizzati laboratori attraverso i quali i detenuti acquisiscono competenze professionali specifiche spendibili al loro rientro nella società civile. Uno dei più frequentati è quello organizzato all’interno della falegnameria presente nel carcere. La falegnameria consente la realizzazione di prodotti su richiesta, poi venduti a clienti esterni.

All’interno di una condizione di difficoltà, come quella derivante dalla limitazione della libertà, è comunque possibile e doveroso rivendicare il proprio diritto di esistere“, sottolinea Michelina. “E’ giusto difendersi nella complessità, ma, allo stesso tempo, le persone detenute devono imparare a fare delle scelte e diventarne responsabili, senza lamentarsi. E’ l’unica via per portare avanti l’evoluzione del principio di onestà, soprattutto verso se stessi”.

Info: la compagnia Teatro In-Stabile sarà in scena con lo spettacolo
NON PIU’ – Frammenti di libertà, all’improvviso il  9,10,11,12 e 16,17,18 19 novembre presso il Teatro della II Casa di Reclusione di Milano Bollate.
Prenotazione obbligatoria sul sito www.cooperativaestia.org  al form PRENOTAZIONI

 

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