Grecia, una zona franca la salverà

SOCIETYGrecia, nuova zona franca nei pressi di EvrosEntro un anno o un anno e mezzo l’Europa avrà una nuova importante zona franca: sorgerà su 628mila metri quadri di terreno ai confini fra Grecia, Bulgaria e Turchia, nella prefettura di Evros (municipio di Trino, comunità di Ormenio). Servirà ad accrescere volume e qualità degli scambi industriali e commerciali tra l’Est e l’Ovest specialmente europeo, al contempo rivitalizzando un’area piuttosto povera, afflitta da spopolamento e disoccupazione.

Società realizzatrice è la Debzos SA, 70% a capitale privato, 30% dello Stato greco. Direttore e supervisore dei lavori Nicolaos Isaac Lavrentidis, laureato in architettura in Gran Bretagna e in Business Administration negli Stati Uniti, nel recente passato fra i massimi responsabili dell’Ente Turismo Greco e dell’organizzazione delle Olimpiadi del 2004.

Nella regione, la zona franca più vicina è in Polonia; altre non ne esistono, neppure progetti. “Da sempre – dice Lavrentidis – la Grecia nord-orientale è strategica nei collegamenti est-ovest. Per mettere in comunicazione il basso Adriatico e l’Egeo settentrionale i Romani vollero la via Egnatia, che durante il medioevo e in epoca ottomana fu vitale per gli scambi. Oggi Evros (che dista 150 chilometri tanto dai porti e aeroporti di Burgas sul Mar Nero quanto da quelli di Alexandroupolis sul Mar Egeo) è crocevia di tracciati ferroviari e autostradali che interessano l’Europa occidentale, la Russia e l’Asia. Domani il Corridoio di Trasporto Trans-europeo 8 assicurerà compiutamente il flusso dei trasporti fra il Mare Adriatico, il mare Ionio e il Mar Nero”.

Il terreno della nuova zona franca è di proprietà della Debzos; il progetto è stato approvato dal Dipartimento Lavori Pubblici e dal Ministero delle Finanze, con successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Valore stimato oggi, 17 milioni di euro; a lavori ultimati, 22.

Di fianco alle rilevanti ricadute economiche a livello internazionale si profilano vantaggi specifici per Evros (che è anche l’ultima, sovente tragica, porta verso l’Unione europea per migranti e richiedenti asilo). Tanti governi scelgano aree appartate e/o emarginate per approntarvi zone franche, perché in esse sovente vengono prima o poi realizzati grandi centri commerciali, impiantate industrie (per lo più di cosmetici), in generale promosse iniziative in grado di attirare investimenti e ridurre la disoccupazione. Lo stesso, si spera, succederà ad Evros “dove”, racconta l’architetto, “5mila metri quadri saranno adibiti a quartiere fieristico. I lavori, il cui inizio è previsto in primavera, coinvolgeranno almeno 3mila persone, più l’indotto”.

 

 

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