I Brics fanno una banca e l’Africa sa già come usarla

 

Brics vignetta di Wang Xiaoing @ China Daily

Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica (i cosiddetti Brics) hanno raggiunto un accordo per dare avvio ad una banca di sviluppo comune. Il nuovo organismo dovrebbe finanziare progetti infrastrutturali ed ottimizzare i rapporti commerciali tra i cinque Paesi.
La decisione è stata presa durante il summit annuale tenutosi il 27 marzo nella città di Durban ed è il primo significativo passo per arginare la supremazia occidentale in ambito economico: i Brics rappresentano infatti circa il 45% della popolazione del pianeta e la somma delle loro economie costituisce un quarto del PIL globale.

FM_my truth MY TRUTH – Con la Russia che ambisce a guidare i Brics, forte della sua storia passata, e gli Stati Uniti al timone della ripresa economica occidentale, dobbiamo aspettarci l’avvento di una nuova politica dei blocchi contrapposti versione 2.0?

Si tratta di dati che parlano da soli e che permettono a questi Paesi di cominciare a fare la voce grossa per contare di più nelle decisioni economiche mondiali.
Gli analisti hanno calcolato che l’enorme capacità finanziaria di questo nuovo soggetto bancario ne farebbe un pericoloso avversario del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale, soprattutto in Africa, dove gli scambi commerciali con i Brics sono passati da 10 a oltre 160 miliardi di dollari in 10 anni.

Per questo Donald Kaberuka, presidente della Banca di sviluppo africana (AfDB), ha suggerito di realizzare la sede del nuovo organismo in un Paese africano.  Lo ha detto durante la sessione plenaria del 23esimo World Economic Forum (WEF) dell’Africa tenutosi in Sudafrica dall’8 al 10 maggio di quest’anno.

Auspicando investimenti superiori rispetto a quelli previsti dai Brics nelle infrastrutture africane, soprattutto in quelle dei Paesi più avanzati come Marocco e Tunisia, ha indicato una via: “Basta dipendere dagli aiuti finanziari stranieri. Dobbiamo imparare a sfruttare le risorse che ci offre il nostro territorio per trasformarlo autonomamente. Usiamo ciò che abbiamo a disposizione, potenziando strade e vie di comunicazione, e non avremo più bisogno di dipendere da nessuno, né saremo oggetto di sfruttamento da parte dei Paesi avanzati”.

Ma non finisce qui. E’ in costruzione anche una rete di telecomunicaizoni e spionaggio indipendente, sganciata dal sistema dei Five Eyes occidentali che “osservano” il mondo sotto la guida di Stati Uniti e Gran Bretagna.  In tal modo tutte le attiìvità economiche e le operazioni finanziarie resterebbero segrete, senza il rischio che dati importanti siano rubati o intercettati. Questo sistema è denominato Brics cable ed è basato su cavo sottomarino a fibre ottiche lungo 34mila chilometri. Partendo da Vladivostok, in Russia, il cable collegherà nell’ordine Cina, India, Brasile e 21 Paesi dell’ Africa, con possibile estensione agli Stati Uniti. Si tratta del terzo cavo sottomarino più lungo del mondo

Ma la controffensiva americana è già partita, basti pensare ai sistemi tipo MUOS che gli Stati Uniti stanno installando in quattro continenti (uno di questi a Niscemi, in Sicilia, nonostante l’opposizione dei cittadini). Si tratta di sistemi di comunicazione satellitari di altissima frequenza, che potrebbero rivelarsi utili per penetrare anche in eventuali nuove reti comunicative indipendenti.

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