La migrazione sub-sahariana: come decostruire idee preconcette

LIBYA-GHADAMES/TOURISM‘Dramma’, ‘pericolo’, ‘crisi’:  il tema della migrazione è spesso oggetto di un trattamento parziale, anche semplicistico, soprattutto per la migrazione sub-sahariana. Il vero / falso degli economisti Nathalie Bougnoux e Rohen Aiglepierre

La migrazione è un tema di primissimo piano. L’emozione suscitata in Europa dalla crisi attuale non deve comunque giustificare le semplificazioni o oscurare le sfide a lungo termine. Ciò vale in particolare per la migrazione dall’Africa subsahariana. Solo una comprensione accurata e obiettiva dei fenomeni di mobilità può consentire l’emergere di politiche migratorie importanti di cui abbiamo bisogno.

Il libro Resserrer les liens avec les diasporas : panorama 2015 des compétences des migrants, pubblicato congiuntamente dall’OCSE e dall’Agenzia francese per lo sviluppo, ha consentito la raccolta e l’analisi di dati comparabili a livello internazionale sulla  presenza di migranti sia nei Paesi OCSE sia in alcuni Paesi del Sud.

Rispetto all’attualità, questo tipo di lavoro è più che mai essenziale per cercare la prospettiva necessaria per decostruire un certo numero di idee sbagliate. Abbiamo avuto esperienza con la migrazione dall’Africa subsahariana.

Idea sbagliata # 1:  la migrazione subsahariana è massiccia e soprattutto verso i Paesi ricchi. FALSO

Tra i 232 milioni di migranti internazionali in tutto il mondo nel 2013, solo 21 milioni, meno di 1 su 10, provengono dall’Africa subsahariana. Dei 113 milioni di migranti che vivono nei Paesi OCSE, una piccola minoranza è originaria dell’Africa subsahariana.

La maggior parte di migrazione si verifica in Africa.

Nel 2010, i subsahariani hanno rappresentato solo il 6% della migrazione verso i Paesi OCSE, e il 5% del totale dei migranti che erano presenti. Al confronto, il 41% di questi migranti provengono da altri Paesi OCSE e il 18% dall’Asia. La maggior parte della migrazione subsahariana si è infatti sviluppata all’interno della regione, con tre quarti di loro che si sono trasferiti in altri Paesi subsahariani.

Inoltre, la migrazione subsahariana non è legata a fattori economici. Molti conflitti, più recentemente nella Repubblica Centrafricana, nonché l’insicurezza generata in diversi Paesi hanno alimentato significativi spostamenti di popolazione. Anche in questo caso, quasi l’80% dei rifugiati sono fuggiti nei Paesi vicini e l’Africa subsahariana conta quasi 3,7 milioni di rifugiati che devono essere aggiunti agli 11,4 milioni di sfollati interni.

Per conoscere le altre idee sbagliate continua a leggere su Le Monde.

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