di Gianluca Lattuada
(studente di Economia dei Mercati Emergenti presso l’Università Cattolica di Milano)
La Libia non può essere compresa tout court all’interno della cosiddetta “primavera araba” per ragioni storico-politiche, ma soprattutto economiche.
L’errore più comune, infatti, è pensare alla rivolta libica solamente come reazione ad uno stato di dittatura, con il preludio di un cammino democratico e libertario. Esaminando con attenzione le caratteristiche della Libia, possiamo infatti notare quanto essa sia dissimile rispetto ai Paesi limitrofi, nei quali la rivolta è esplosa a causa di situazioni di povertà dovute principalmente all’aumento dei beni primari e di scarsa avvedutezza da parte della classe dominante.