The Mediterranean I know

Away from stereotypes and clichés, the Mediterranean of Paolo Branca is rich in elements and nuances that perhaps only few know. |Lontano da stereotipi e luoghi comuni, il Mediterraneo di Paolo Branca è ricco di elementi e sfumature che forse a molti sfuggono e pochi conoscono.

Gioie e dolori del multiculturalismo: cosa succede quando un elettricista (arabo) cerca lavoro a Milano

Immigrati a Milano. Ph. Silvia Dogliani

L’Italia ha un nuovo Governo, di (centro)destra, con Giorgia Meloni che diventerà il prossimo Presidente del Consiglio. Tra i tantissimi problemi che dovrà affrontare, ci sarà anche quello dell’immigrazione. L’obiettivo del suo partito, Fratelli d’Italia, è creare degli hotspot nei Paesi del Nord Africa per contrastare l’immigrazione irregolare e puntare su un’equa distribuzione dei migranti tra tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Le piazze italiane sono ricche di storie che emergono soltanto se hai il tempo di fermarti ad ascoltarle. Paolo Branca si è fermato ad ascoltare quella di Ahmed, un arabo immigrato da molti anni in Italia, troppi trascorsi ingiustamente dentro una prigione. Quella di Ahmad è una vicenda che dovrebbe arrivare alle orecchie non solo di cittadini diffidenti, ma anche di chi in questi giorni sta stendendo un programma di interventi e riforme per non deludere e “tradire” l’Italia.

PARS DESTRUENS

Cominciamo coi guai, le cose piacevoli le diremo nella prossima puntata, per finire in bellezza: dulcis in fundo…

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Epoca di cambiamento o cambiamento d’epoca?

“Il mio viaggio in Egitto è giunto al termine! E si conclude con una domanda (e una riflessione)!”

Ph. Paul Skorupskas – Unsplash

Epoca di cambiamento o cambiamento d’epoca? Questa frase, mutuata da Papa Francesco, spiega in parte il mio minore interesse negli ultimi tempi per tante ideologie arabo-musulmane in crisi, come del resto tutte le altre che hanno furoreggiato anche in Occidente negli ultimi due secoli. Liberal-democrazia compresa, come assistiamo da tempo con crescenti sperequazioni, scandali finanziari, perdita di fiducia nelle istituzioni culminate in nuove forme durante la corrente “Pandemia”.
Cambiamenti o riforme restano spesso sul piano della retorica, senza sapersi tradurre in realtà. Tra le principali motivazioni ne sono forse la complessità dei problemi, molte contraddizioni e situazioni paradossali.

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Egitto… eppur si muove

Ancora una volta in Egitto, mia seconda patria adottiva… casuale? naturale? provvidenziale? Dio solo lo sa …

L’idea di un mondo islamico omogeneo e compatto è del tutto lontana dalla realtà. Me ne sono accorto proprio mentre preparavo la mia tesi al Cairo.

Avevo scelto come argomento i libri scritti negli anni ’50 da Khalid Muhammad Khalid, un deciso riformista in linea con la rivoluzione socialisteggiante di Gamal Abd el-Nasser. Essendo ancora in vita, andai a intervistarlo a casa sua, sull’isola di Roda, dove si trova il celebre e antico Nilometro.
Khalid Muhammad Khalid aveva appena pubblicato un libro in cui proponeva una visione assai diversa da quella espressa quarant’anni prima. Gli insuccessi e le delusioni della retorica panarabista lo avevano avvicinato alle posizioni dei Fratelli Musulmani, così com’era avvenuto anche ad altri liberal-progressisti.

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Egitto, dove essere italiani è un plus

Ancora una volta in Egitto, mia seconda patria adottiva… casuale? naturale? provvidenziale? Dio solo lo sa …

Ph.Silvia Dogliani

Il Cairo – In Egitto essere italiani è un plus. I nostri ‘roboanti’ tentativi coloniali da quelle parti sfiorarono il ridicolo, nonostante varie atrocità, e son stati presto dimenticati. Salvo rari casi di disturbati mentali, sanno benissimo che da noi basta mangiar spaghetti e tifare per qualche squadra di calcio per sottrarsi da discriminazioni ben più comuni e pesanti in altre parti d’Europa.

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