Da un’immagine della mostra Conscio di Matteo Suffritti in corso a Milano, un’occasione per riflettere sull’importanza della cultura, della sua conservazione ma anche, e soprattutto, della sua diffusione.
LA MIA VERITÀ – è uno dei fini dell’arte: suscitare il dibattito, il confronto e lo scambio di idee, soprattutto in tempi di tagli alla cultura. Voi cosa ne pensate?
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Il bisogno di conservare il sapere accumulato nel corso del tempo, di custodirlo, a volte gelosamente, e di tramandarlo ai posteri. Ed ecco che un comune frigorifero diventa, metaforicamente, luogo preposto ad accogliere e conservare libri e riviste, mezzi creati dall’uomo per raccogliere e diffondere idee, informazioni e storie. Un concetto sottolineato anche dal breve testo che accompagna l’immagine: Scriveva/ispirato nei secoli/conserva gelosamente/ il segreto della ragione.
L’immagine è esposta a Milano nell’ambito della mostra personale di fotografia Conscio di Matteo Suffritti e curata da Gianluca Veltri in una location insolita per l’arte, Anadema parrucchieri.
Nel suo lavoro, l’autore, 32 anni milanese di origini livornesi, vuole tradurre in immagini reali e tangibili i messaggi che, in modo fulmineo, gli vengono inviati dall’inconscio di fronte alla realtà che lo circonda per farli emergere alla superficie, a livello conscio. Immagini accompagnate da parole che, in chiave poetica, aiutano a descrivere il momento e la visione.
Tra le tante fotografie in mostra, questa ha subito catturato la nostra attenzione. E forse non a caso, visto che viviamo in tempi di tagli alla cultura e chiusure di enti culturali considerati inutili o vetusti. Certo, la conservazione e la diffusione della cultura ha un suo costo. Ma quanto costa perdere la nostra memoria e ridurre le possibilità di scambio e confronto di nuove idee per raccontare il presente e immaginare il futuro?