
Lampedusa Odyssay. Eritrean relatives of 3 October 2013 victims greet their beloved on the harbour of Lampedusa before the transfer to Sicily. Ph. Alessia Capasso per Mare Magnum Nostrum
Chissà quante persone, durante un viaggio, una vacanza o un tragitto lungo le coste del Mediterraneo, hanno scattato una fotografia che lo ritraeva. Che sia stata un’immagine professionale ad alta risoluzione o una foto presa in velocità con uno smartphone, che sia stata una vecchia fotografia o una recente, poco importa all’artista Gea Casolaro, che le vuole usare tutte per il suo progetto Mare Magnum Nostrum: un archivio fotografico sul Mediterraneo.

Elafonissos, Greece. Ph. Saul Stucchi – Mare Magnum Nostrum
Casolaro vuole coinvolgere e punta sulla partecipazione di persone provenienti da contesti sociali e culturali diversi in una grande azione collettiva. Con una call to action, vuole raccogliere e stampare immagini del presente e del passato per poi adattarle gradualmente ad un’installazione che rappresenterà – con i molteplici sguardi e punti di vista degli autori -i tratti della costa mediterranea in continua mutazione. E proprio per mostrare la trasformazione delle zone immortalate in momenti diversi, le immagini saranno progressivamente aggiunte, sostituite o rimosse e verranno pubblicate in un sito costantemente aggiornato.
L’opera collettiva itinerante di Gea Casolaro è curata da Leonardo Regano e promossa dalla Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Hulu – Split e qwatz-contemporary art platform. A sostenerla è Italian Council (8a Edizione, 2020), un programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Come partecipare? Chi pensa di avere una fotografia significativa del Mediterraneo (paesaggi, viaggi, reportage, ritratti, ..) può caricarla nella sezione “upload your photos” del sito indicando luogo e anno in cui è stata scattata e aggiungendo una didascalia o un breve commento.
Ancora incompleta, l’opera di Gea Casolaro è già stata esposta in Croazia, nella torre sud-est di Palazzo di Diocleziano di Spalato. A primavera di quest’anno, una volta terminata, sarà esibita presso il Museo Nazionale di Ravenna, che l’acquisirà nelle sue collezioni permanenti. La città di Ravenna è stata un grande porto militare e due volte capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Accessibile solo dal mare, rappresentava un ponte tra le due sponde del Mediterraneo, quella occidentale e quella orientale, un legame tra due mondi e due culture.