Teatro, storie di donne

La condizione femminile nei Paesi in via di sviluppo, la mancanza dei loro diritti e la possibilità di riscatto, ma anche l’incomunicabilità e il senso di smarrimento che spesso domina la vita delle donne d’oggi, sono temi attuali che trovano spazio sulla scena teatrale italiana. Storie di donne così distanti nel mondo ma vicine nella sofferenza e nel bisogno di riscatto.

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Praticare la bontà in un contesto caratterizzato da profondi squilibri e ingiustizie per riscattare la propria esistenza diventando da emarginate a regine è il tema scelto da venti ragazze keniote di Malkia (in swaili significa appunto Regine) liberamente ispirato al testo Il cerchio di gesso di Bertold Brecht. Un cammino lungo e difficile che comincia da una nuova presa di coscienza di queste donne, in balìa di miseria, mancanza di istruzione, sfruttamento da parte di mariti e uomini che facilmente le avviano sulla strada della prostituzione.
Lo spettacolo è il risultato del Progetto Malkia, il percorso artistico e formativo promosso da AMREF nella capitale del Kenya che, attraverso la recitazione, offre alle donne nate e cresciute nelle baraccopoli, l’occasione per cambiare la propria vita, con la guida della regista e drammaturga Letizia Quintavalla.

Info: Milano, dal 13 al 16 gennaio al Teatro Leonardo; date in altre città

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Ispirato al reportage sulle vergini giurate realizzato in Albania dalla giornalista del Corriere della Sera Livia Grossi, va in scena l’esperimento narrativo Diventare uomo – Frammenti estremi di donne albanesi. Le protagoniste di questo reading sono donne che hanno deciso di diventare uomini per ottenere diritti ereditari e dignità sociale. Pashka, che oggi ha 66 anni, è una delle vergini giurate che a 28 anni ha deciso di diventare Pushk, scambiando la sua verginità per ottenere non solo diritti, ma anche un riscatto per i torti subiti.

Secondo l’antica legge del Canun (che risale al 1400 circa), una donna, abitante nelle montagne a nord di Skutari, che ha visto morire tutti i suoi maschi, può riscattare i propri diritti e la dignità della sua famiglia solo se diventa un uomo, rinunciando per sempre ad essere moglie e madre. Non è dunque un cambio di sesso, ma piuttosto è un abito sociale.

Il reportage, presentato in forma di lettura scenica, spinge ad una riflessione sulla nostra condizione, facendo un parallelo su quanto in Italia, e in Europa in generale, il modello maschile sia ancora l’unico “abito da indossare” per poter essere rispettate, sul lavoro, in casa e per strada. Sul palco Lucia Vasini, Emanuela Villagrossi e Livia Grossi nei panni di se stessa (una giornalista). Al pianoforte Gaetano Liguori e sullo schermo le foto di Alex Majoli, reporter della Magnum.

Info: Milano, dal 12 al 16 gennaio al Teatro della Cooperativa

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Tratto dal libro Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen (che insegna alle donne ad identificarsi con la dea che governa la propria personalità), DD – Dea Dentro è un progetto di Kyria DeAntoni e Sonia Gobbi.

Era e Persefone sono due divinità che impersonano gli archetipi dei ruoli tradizionali della donna. Due dee a confronto, ognuna con una storia da raccontare. Entrambe hanno sperimentato l’impotenza e la depressione, ad unirle è la gratificazione del rapporto. Tutto sembra essere perduto quando una luce fa nascere in una di loro la voglia di liberarsi dalle funi invisibili dettate dalla società, dalla paura, dalla Dea che giace nell’anima.

Info: Milano, 21 gennaio al Teatro Scala della vita

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