PISTE CICLABILI/ Milano cambia, ma in meglio?

di Valerio B.

Riportiamo la testimonianza di un lettore di Independnews. Diteci anche voi cosa ne pensate. Invieremo i vostri commenti al Comune di Milano e chissà che la città possa cambiare in meglio! Ai lettori ciclisti segnaliamo il sito PisteCiclabili.com con un forum dedicato.
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E’ tempo di elezioni a Milano e si vede. La città cambia sotto i nostri occhi, ma noi milanesi non sappiamo più quanto questi cambiamenti siano positivi. Prendiamo l’esempio delle nuove piste ciclabili che il Comune di Milano ha realizzato lungo la Circonvallazione interna della città (Carducci-De Amicis-F. Sforza…). Sono un vero disastro: pericolosissime, poco pratiche e per niente intelligenti, se si pensa che sono state progettate a senso unico.

Quando ho visto i lavori in corso ero entusiasta. Non riesco a rinunciare alla mia bicicletta, neanche vivendo in una città così inquinata e trafficata. E persone come me sono ormai molte a Milano. Mi rivolgo dunque a chi ha progettato questi percorsi ciclabili. Dovreste mettervi in sella e pedalare lungo le piste che avete costruito. Forse condividereste le mie perplessità e ripensereste al progetto originario.

Già ci sono poche piste ciclabili a Milano, era il caso di farle a senso unico o si poteva pensare di progettarle a doppio senso? Non sono poi così strette!

Altro punto interessante: perché sono discontinue? Va bene dedicare uno spazio alla fermata degli autobus, ma poi? A volte bisogna fare un lungo percorso per ritrovare le piste ciclabili e non solo noi ciclisti, ma anche gli automobilisti stessi, che non dovrebbe invadere la nostra corsia, entrano in uno stato di confusione!

Passiamo infine all’aspetto più importante: la sicurezza. Le piste ciclabili sono occupate da automobili e camioncini che parcheggiano liberamente (vedi foto), obbligando il ciclista ad un sorpasso rischioso (vedi foto). Vi sembra logico? Perché non delimitarle con barriere o dissuasori di sosta?

Insomma, se volete fare del bene a questa città, ridurre l’inquinamento e il traffico, partite dalle biciclette. Spingeteci ad usarle, ma costruiteci delle piste ciclabili funzionali e sicure e soprattutto provatele anche voi prima di proporcele!

 

 

 

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4 Comments

  • ALBERICO

    Queste piste sono delimitate da un pennello e pittura gialla o bianca che sia… Ma come facciamo a pensare che il popolo italiano in una città come Milano dia peso a quest’intralcio? O mettiamo dei paletti (piu costosi rispetto alla pittura) o dei cordoli in gomma o altro oppure dimentichiamoci queste piste “ciclabili”. Da padre di famiglia, non ci farei andare mio figlio…
    Letizia, Pisapia o Grillo…. voi ci fareste scorrazzare i vostri nipoti?

  • Carlo Maggioni

    Bisogna avere più coraggio in questa città e fare, fare, fare! Ci sono migliaia di ciclisti repressi pronti a inforcare nuovamente la bici… ma come si fa? girare in città è pericoloso, fare un giro coi bimbi significa caricarsi le bici in macchina, raggiungere un parco, posteggiare l’auto, scaricare le bici…è complicato solo a scriverlo!
    La pista ciclabile deve conquistare tutte le principali vie della città, collegare i principali siti artistici/culturali, integrarsi con altre piste ciclabili, raggiungere i parchi…trovo assurdo, per esempio, che la pista ciclabile che da Corso Concordia raggiunge il Parco Forlanini, non venga prolungata fino all’Idroscalo, parliamo di 1 km o poco più…Comune di Milano, Comune di Segrate, Provincia di Milano trovate una soluzione!!!

  • Giorgio Tremolada

    Sono d’accordo e penso che ci saranno dei miglioramenti a breve.

  • Sono una ciclista milanese da quando andavo al liceo – e a quel tempo eravamo proprio poche le ragazze ad usare la bicicletta! In bicicletta ho accompagnato sempre i miei figli a scuola e come Presidente di Zona 1 ho fortemente voluto il Bike Sharing, il cui successo è stato il vero propulsore delle piste ciclabili. Sono d’accordo – da ciclista – con tutte le giuste lamentele: le auto parcheggiate abusivamente sui percorsi ciclabili, i tratti discontinui … ma ci deve essere un inizio per poter migliorare. Fino a 5 anni fa non c’erano alternative – per pedalare sicuri – alla condivisione dei marciapiedi con i pedoni; da oggi, ne sono convinta, gli automobilisti impareranno ogni giorno di più a rispettarci e cominceranno a sentirsi in colpa ogni volta che ci faranno rischiare la vita per risparmaire quei pochi passi che li portino ad un parcheggio regolare. Quello che manca in città sono le rastrelliere per parcheggiare in ordine e sicurezza le biciclette, a questo si dovrà provvedere dando priorità a stazioni, scuole, palestre,uffici pubblici, musei, cinema, teatri …

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