2020: inizio funesto

Anno bisestile, che cade ogni quattro e avrà 366 giorni (uno in più a febbraio) invece dei consueti 365, il 2020 è iniziato. Ed è iniziato in maniera un po’ insolita, forse come lo annunciavano antiche leggende: “anno bisesto, anno funesto”. Di eventi funesti, effettivamente, ce ne sono stati molti in poco tempo, soprattutto nell’area Mediterranea e limitrofa:

2 gennaio 2020
Il Parlamento turco approva a larga maggioranza un disegno di legge che consente alle truppe di essere dispiegate in Libia a sostegno del governo Fayez al-Sarraj con base a Tripoli.
L’intervento militare turco in Libia è una brutta notizia per l’Egitto, forte sostenitore del Generale Khalifa Haftar insieme a Russia, Emirati e Arabia Saudita; è una notizia allarmante per l’Europa (Italia e Francia in primis) e i suoi progetti nel Paese nordafricano; ed è una mossa interessante per la Russia, che inizia un negoziato con la Turchia*.

3 gennaio 2020
Qasem Soleimani – a capo delle brigate al Qods e una delle figure militari più importanti dell’Iran – viene ucciso dai droni americani portando venti di guerra tra Iran e Stati Uniti e generando tensioni nel mondo. A rischio c’è, infatti, la stabilità dell’intera regione mediorientale, l’accordo sul nucleare e il destino della coalizione internazionale anti-Stato Islamico.
L’uccisione di Soleimani è una brutta notizia per l’Iran, una buona lo Stato Islamico, che ora potrà riorganizzarsi in Iraq.

6 gennaio 2020
L’Esercito nazionale libico (Enl) del Generale Khalifa Haftar entra a Sirte
, città costiera e roccaforte dell’ex dittatore Muammar Gheddafi nonché base dello Stato Islamico nel Paese dal 2015 al 2016.

*8 gennaio 2020
Russia e Turchia firmano un accordo sulla Libia: i Paesi si impegnano a garantire la pace nella regione puntando a costruire aree di influenza con un accesso privilegiato per sfruttare il ricco sottosuolo libico.

Sempre l’8 gennaio 2020
Un Boeing 737 della Ukraine Airlines precipita
subito dopo il decollo dal vicino aeroporto internazionale di Teheran Imam-Khomeini.  Nessun sopravvissuto. Muoiono 176 persone, tra equipaggio e passeggeri.

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