DoveStiamoAndando? All’Opera con un pubblico di stranieri

Roma – Tosca rivivrà di fronte ai luoghi dove da oltre due secoli l’immaginario collettivo ambienta il suo dramma: Castel Sant’Angelo, che nel 1800 era carcere per prigionieri politici vaticani, per lo più legati al fallimento della repubblica romana, qui rinchiusi e sovente uccisi.

Luigi Zacco Giovanelli, musicologo, è al suo debutto in regia: “I librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, e lo stesso Puccini, hanno dato precise indicazioni temporali e spaziali, alle quali intendo attenermi fedelmente”. Ispirata a un testo di Victorien Sardou che rievoca la vittoria di Marengo (14 giugno 1800), presentata a Parigi nel 1887 e interpretata da Sarah Bernhardt, quest’opera, prosegue, “è tutta romana: il primo atto si svolge a Sant’Andrea della Valle, il secondo nel palazzo Farnese, il terzo a Castel Sant’Angelo”. Ambienti che fanno la gioia di tutti i turisti del mondo (non a caso la prima è fissata per il 27 maggio, con repliche in giugno e ottobre: tutti periodi di grande affluenza nella capitale), i quali generalmente adorano, ovunque, nutrirsi di suggestione di amore, intrighi e morte.”Attiguo alla Medina di Casablanca ad esempio, c’è un grande albergo nella cui sala principale è stata riallestita la scena più famosa del film omonimo; tanti chiedono di ascoltare As time goes by, loro stessi sentendosi un po’ Bogart e/o Bergman. Qualcosa di molto simile succede a Verona con il balcone di Giulietta, a Micene con al tomba degli Atridi e la cosiddetta maschera di Agamennone (personaggio partorito dalla fantasia di Omero) – tutti falsi storici clamorosi, esattamente come Tosca che si uccide buttandosi dagli spalti di Castel Sant’Angelo”.

Per quanto riguarda il melodramma, mi pare tendenza ormai consolidata un progressivo aumento di interesse all’estero, a fronte di un costante calo nel nostro Paese
“Vero: in Oriente soprattutto, da anni si aprono nuovi teatri lirici, e scuole di canto, sale da concerto, spazi per recital. Succede anche in alcuni Paesi della fascia mediterranea, peraltro nuovi a questo tipo di spettacoli; in Turchia ad esempio, i teatri lirici registrano regolarmente il tutto esaurito e non sono poche le opere liriche create da compositori turchi. C’è di più. Da noi, patria del melodramma, un pubblico di nicchia dai 50 anni in su frequenta grandi teatri tutti oro e velluti; gli appassionati stranieri, invece, ben più numerosi e ben più giovani, cercano un contatto, una partecipazione, un coinvolgimento con l’azione scenica – certamente non possibile nei circuiti ufficiali.

Ph. Angelo Redaelli

E’ probabilmente la ragione principale per cui a Venezia, Firenze, Roma, in altre città proliferano le opere liriche allestite in chiese o teatrini o palazzi o sale. Spazi generalmente ridotti nei quali l’orchestra consiste per lo più in un pianoforte, a volte accompagnato da altri strumenti (qualche arco, un paio di fiati),e gli interpreti vivono di fronte a te, quasi con te, le emozioni dei loro personaggi. Molto significativo quanto succede a Venezia, altra tappa d’oro del turismo mondiale: nelle sale di palazzo Barbarigo, da oltre 10 anni si susseguono recite pluriquotidiane de La Traviata, o Rigoletto, o Il Barbiere di Siviglia, regolarmente registrando il tutto esaurito”

Possiamo dire che comune denominatore degli spettatori stranieri è il volere sentirsi non pubblico bensì parte dell’opera?
“Sì, un atteggiamento che peraltro evoca un ritorno a un’epoca nella quale il pubblico si recava nei teatri lirici con spirito ben diverso da quello di assistere a un rito; partecipava direttamente alle passioni, viveva la trama con gli interpreti. Certamente potevano verificarsi anche situazioni complesse, ma si trattava comunque di momenti di vita, che nel tempo sono stati soppiantati da cliché. Perciò, alcuni hanno pensato di rimediare stravolgendo l’opera e non – come sarebbe più logico – adoperandosi per modificare il tipo di pubblico: così abbiamo visto Bohème proiettata nello spazio, Don Giovanni ambientato nel Bronx e amenità simili”.

Dove presenterete Tosca?
“In una sala della chiesa metodista di Ponte Sant’Angelo, piazza di Ponte Sant’Angelo 68, a pochi metri – appunto – dagli spalti da cui “si buttò” dopo che Cavaradossi “fu giustiziato”. Un’ottantina di posti, tutto organizzato e proposto on line da Rome Concerts.

Info: Interpreti: Tosca, Monica Cucca; Mario Cavaradossi, Alessandro Fantini; Baron Scarpia, Giordano Farina; Cesare Angelotti, Andrea Cionci; Sciarrone, Teofilo Ciardi; Musical director at the piano, Diego Moccia; costumi, MCCT & RomeConcerts. Regia di Luigi Zacco Giovanelli.

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