Il 26 marzo 2011 in tutto il mondo si spegneranno le luci per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30. No, nessun black out programmato: è il nuovo appuntamento con L’ora della Terra, sostenuto da WWF International contro i cambiamenti climatici.
Tutti sono invitati a partecipare: non solo spegnendo le luci ma anche a fare un passo in più, semplice ma incisivo per il nostro Pianeta, come salire a piedi le scale piuttosto che prendere l’ascensore, utilizzare solo lampadine a basso consumo, rinunciare all’utilizzo della macchina una volta a settimana…
Era il 2007 quando, per iniziativa di WWF Australia, a Sidney oltre 2 milioni di abitanti e più di 2mila aziende spensero per un’ora le luci. Un gesto simbolico ma significativo per “dimostrare” contro i cambiamenti climatici. E’ bastato solo un anno che Earth Hour diventasse un evento globale e già nel 2008, 370 città aderirono all’iniziativa spegnendo ben 50 milioni di interruttori.
La sensibilità ambientale, da allora, ha continuato a crescere, coinvolgendo 88 Paesi e 3929 città nel 2009 – in Italia vennero spente la Fontana di Trevi, la Torre di Pisa, la Mole Antonelliana e la Valle dei Templi di Agrigento e parteciparono oltre 140 comuni; 200 imprese italiane – e, lo scorso anno, ha visto milioni di persone in oltre 4.000 città di 128 Paesi in tutto il mondo.
L’ora della Terra non vuole, però, limitarsi a un gesto simbolico. Vuole andare oltre questa “ora” per dimostrare la propria attenzione e rispetto verso il nostro Pianeta e diffondere uno stile di vita quotidiano all’insegna del risparmio energetico. In attesa di politiche più consapevoli e globali, anche il contributo di ciascuno è davvero importante e significativo.
Tutti i virtuosi possono raccontare alla community internazionale ciò che già fanno o hanno intenzione di fare per la sostenibilità del nostro Pianeta oltre “l’ora stabilita”.