Razzismo: il francese sarebbe più tollerante rispetto a prima

8438809Secondo l‘indagine 2016 sullo stato dell’opinione pubblica, condotta dalla Commission nationale consultative des droits de l’Homme (CNCDH) attraverso l’istituto Ipsos, la società francese “rifiuta la confusione e promuove l’accettazione dell’ altro”. Ma i pregiudizi rimangono.
Nella sua relazione annuale sulla lotta contro il razzismo, l’antisemitismo e la xenofobia, la Commissione consultiva nazionale per i diritti umani (CNCDH) ha ricordato le statistiche segnalate nel mese di gennaio da parte del ministero degli Interni: nel 2015, anno dei sanguinosi attacchi jihadisti, gli atti anti-musulmani sono triplicati in Francia e pregiudizi antisemiti hanno resistito bene.

Ma la CNCDH pubblica anche i risultati dell’indagine 2016 sullo stato dell’opinione pubblica condotta dall’istituto Ipsos, con un sondaggio effettuato dal 4 all’11 gennaio, con un campione di 1015 persone. E il risultato è sorprendente: il francese sarebbe più tollerante. “Dopo quattro anni di calo consecutivo, seguito da una stabilizzazione nel 2014, l’indice longitudinale di tolleranza in Francia nel 2015 segna un aumento significativo [5 punti] verso una maggiore tolleranza“, osserva il CNCDH. “Sembra quindi che dopo la recente ondata di attacchi, e nonostante i discorsi di certi personaggi pubblici, la società francese rifiuta la confusione e promuove l’accettazione dell’altro “.

Gli attentati di gennaio e di novembre scorsi, pertanto, hanno avuto un impatto positivo sulla tolleranza dei francesi, come conferma il presidente della CNCDH Christine Lazerges “C’è davvero un prima e un dopo. C’è stato un shock emotivo (…) una sorta di interiorizzazione, siamo tutti responsabili per l’aumento del radicalismo”, spiega. I ricercatori del CNCDH propongono anche altre tre possibili spiegazioni per questo risultato: una mobilitazione contro il Fronte Nazionale, lo spostamento di una parte dell’elettorato di destra [dove l’aumento della tolleranza è stato particolarmente marcato] e la volontà di sembrare “politicamente corretto”. La CNCDH precisa che è “troppo presto per valutare la sostenibilità di questa ripresa”.

Anche se “il punto di vista nei confronti degli ebrei senza dubbio migliora”, l’indagine 2016 rivela che c’è ancora “una resistenza dei vecchi pregiudizi antisemiti, che collega gli ebrei al denaro e al potere, accusando loro di settarismo e di un attaccamento a Israele”.

I musulmani restano la minoranza meno accettata, ma di nuovo, un recente sondaggio sull’opinione pubblica mostra che si va verso “un rifiuto inferiore”, sia contro l’Islam, sia contro i musulmani. Non a caso, i critici si concentrano sulle pratiche religiose più visibili (come ad esempio indossare il velo). Infine, secondo questa indagine, i Rom “affrontano il più grande rifiuto da parte del resto della popolazione“, ma questi “sentimenti negativi” sono diminuiti dal gennaio 2015.
CNCDH rimane molto cauta, affermando che è “difficile dire ora se questi sviluppi positivi sono sostenibili o correlati al contesto degli attacchi, e se gli intervistati dicono davvero sempre quello che pensano su questo argomento sensibile”.

(Fonte Liberation)

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