Oggi non lo sopporto. Anzi, lo odio. Letteralmente. E mi chiedo perché mi faccia questo. E anche perché dovrei accettare certi suoi comportamenti solo per amore.
Una coppia mista non può vivere di favole: la condivisione, il dialogo, la comprensione. Certo, sono tutte cose che ci sono, a cui si tende, sulle quali si lavora ogni giorno. Ma certe volte, dico certe volte … Aziza c’è dentro fino al collo e non si può tirare indietro.
Ma ci sono dei problemi insormontabili, in questo tipo di rapporti. Vi faccio un esempio tipico. Giornata di sole. Sorrisi, colazione insieme e relax. È domenica. Habebti, andiamo a farci una passeggiata? Certo, sono pronta, habibi. Si veste lui, mi vesto io. Naturalmente ho mille cose da fare, mentre lui si sintonizza su Sky e smanetta su Facebook: organizzare il lavoro in casa, rispondere alle telefonate, stirare, pulire, cucinare.
Mi sento una donna italiana degli anni Cinquanta, come mia madre: già emancipata ma non abbastanza per chiedere al suo compagno di dividere anche gli impegni casalinghi. Anche perché il suo compagno non ne ha proprio l’intenzione.
Dunque, ok, andiamo a fare una passeggiata. Per strada, mi piacerebbe essere presa per mano. Lo facevo con il mio fidanzato storico, perché non potrei farlo con lui? Allungo la mano ma lui fa un balzo in avanti, mette il turbo. “Habibi, perché corri?”, grido. “Io non corro, habebti, cammino”, risponde. “Ma mi cammini davanti, perché?” Lui non risponde. Zitto. Pugni chiusi. Davvero irritante. Allora mi metto al passo, anche se le mie gambe non sono egualmente lunghe. Lo raggiungo. Lui non parla, io nemmeno.
Tesa, tesissima. Vorrei mollargli un ceffone. Si ferma. Mi fermo. Iniziamo a combattere. “Sei matto? Non hai rispetto di me. Che modi sono? Mi lasci sempre indietro!”. Lui mi guarda con un misto di sprezzo e sorpresa. Poi, come se niente fosse, mi gela così: “Devi stare tre passi indietro. Non sai che il posto delle donne è lì”? Non reagisco, non è possibile – mi dico – non ci credo. Stupida io, convinta che potessimo tenerci per mano, perfettamente in parallelo.
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