Nonostante la guerra l’arte continua il suo cammino. Dopo Kiev, Gerusalemme.
Alla sua quinta edizione, la Biennale di Kiev ha mantenuto l’impegno preso con il pubblico ed è partita lo scorso ottobre con lo slogan “Against the Logic of War”, trasformandosi in un evento itinerante grazie al supporto di alcune città d’Europa come Vienna, Varsavia e Berlino. Questa soluzione solidale è stata scelta proprio per non cedere alla brutalità della guerra, unendo le forze per auspicare la pace.
Stessa sorte è toccata alla Biennale di Gerusalemme, che avrebbe dovuto inaugurare nella Città Santa il 9 novembre, con 35 mostre e 200 artisti in 22 sedi. Diventerà anch’essa un’iniziativa diffusa, e per il momento è stata rinviata alla primavera 2024. Ma la comunità artistica ha detto no.