#WhereAreWeGoing - a space to hypothesize, together with you, the probable trends for the coming years: art, health, values, feelings, society, economics, aesthetics, traditions and more. Do you have any suggestions? |#DoveStiamoAndando, uno spazio per ipotizzare insieme a voi le probabili tendenze per i prossimi anni: arte, salute, valori, sentimenti, società, economia, estetica, usi, costumi e quant’altro. Suggerite argomenti?
ROMA – Alcuni film provano a evocare quanto possa essere pensato e agito all’interno di una società repressa, mentre altri, spesso realizzati da esuli, raccontano le rigide limitazioni dovute a regimi “autoritari” e/o a culture arcaiche, bigotte, riflette Claudio Caruselli, critico cinematografico, ideatore e direttore de “il cinemante”
Roma – Solamente la paura può indurti ad accettare la drastica limitazione delle libertà personali che è di norma nei regimi dispotici, nelle società arcaiche potenzialmente altrettanto crudeli, e non di rado in determinati ordinamenti all’apparenza democratici, riflette Danilo Moncada Zarbo di Monforte, psicoanalista che vive e lavora tra Roma e Barcellona, dove è direttore clinico dell’istituto di psicoterapia analitica Ramon Berenguer el Gran Barcelona. Ogni struttura autoritaria può sopravvivere solamente incutendo paura, negando sistematicamente – programmaticamente – la soddisfazione dei piaceri individuali. Come ben sapeva e ammoniva Sigmund Freud, un essere umano libero e realizzato non potrebbe non ribellarsi, ma se lo convinci di un pericolo imminente, per un po’ di sicurezza baratterà una parte più o meno importante delle sue possibilità di essere felice.
ROMA – Parole come oggetti – se troppo utilizzate si logorano, perdono di significato. Repressione, ad esempio, che vuol dire nel concreto? Cosa cambia dentro ognuno, come segna le comunità, quali amputazioni pretende, a chi giova. Quanto fa paura la voglia di essere felici: a se stessi e agli altri. Il buio mortifica sensi individuali e ottunde sensibilità collettive. L’intelligenza cerca risposte, l’arte racconta.
ROMA – Il web intreccia suggestioni amorose sia fra persone che pur abitando vicine non hanno fino a quel momento avuto modo di entrare in contatto, sia, in numero crescente, fra persone geograficamente lontane, che non ne avrebbero probabilmente mai avuto la possibilità. Incrociarsi online è diventato un modo come un altro per conoscersi – al pari di una casa di amici, una spiaggia, un viaggio, il posto di lavoro, un concerto.