DoveStiamoAndando? A scoprire il buddhismo moderno oltre il Mediterraneo

Bag 7118 Buddha Bagan Myanmar Ph. Silvia Dogliani 1240
Bagan, Myanmar. Ph. Silvia Dogliani

NAPOLI – Che nei secoli il buddismo sia andato via via diffondendosi in misura crescente sul pianeta Terra, è un dato di fatto. Numerose e complesse le ragioni di questo successo; alcune non difficili da individuare.

Leggi anche la prima puntata

“Per l’India settentrionale, il Vl secolo a.C. fu un periodo di profonda crisi di alcuni sistemi tradizionali“, dice Anna Filigenzi, ordinario all’Università Orientale di Napoli (Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo), vicepresidente dell’Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMEO) e, dal 2004, responsabile della Missione archeologica italiana in Afghanistan.

“Una società fondamentalmente rurale si trasformava a seguito dello sviluppo dell’economia agricola, in grado di sostenere il progressivo affermarsi dell’artigianato e dei commerci; il processo di urbanizzazione favoriva la mobilità, nuove città e regni venivano formandosi. Viaggi, opportunità di scambi e contatti, vecchi sistemi in crisi, orizzonti nuovi da immaginare e/o spalancare. Forte di conoscenze ed esperienza, la classe mercantile si dimostrò subito aperta alle nuove idee. La religione tradizionale, basata sui Veda e legata al potere dei bramini, appariva sempre più lontana dagli interessi di ampi settori della società. Questo sistema rituale chiuso, rigido e complesso – che divideva la popolazione in caste ben definite: bramini (sacerdoti), kshatriya (guerrieri e nobili), vaishya (mercanti e artigiani), shudra (servitori e lavoratori manuali), e ai margini i cosiddetti ‘fuoricasta’ o ‘intoccabili’ – suscitava crescente insoddisfazione, in particolare tra le classi medie.

Man mano che cresceva numericamente ed economicamente il livello di quello che possiamo chiamare ‘ceto medio’ – continua Filigenzi – i dibattiti tra correnti di pensiero si ampliavano, includendo questioni di etica, spiritualità, giustizia sociale; unanime, l’anelito a una ricerca più personale della verità e della liberazione. Nuove esigenze affioravano: il movimento ascetico Sramana, ad esempio, rifiutava il sistema delle caste e cercava la verità attraverso la rinuncia, la meditazione e l’autodisciplina, puntando all’affrancamento dal ciclo delle nascite e delle rinascite (Samsara, secondo cui le nostre azioni hanno conseguenza nelle nostre vite future – Karma).
Era un ambiente fertile per la diffusione delle idee di Buddha, cardine del cui insegnamento erano l’interdipendenza fra tutte le creature di ogni specie e la non violenza”.

Tutte idee e orizzonti nient’affatto estranee dalle nostre. Il mondo di oggi ha urgente e vitale bisogno sia di rendersi conto che l’interdipendenza fra tutti gli esseri è una realtà non più eludibile, sia di imparare e finalmente praticare il principio di non violenza: concetti cardini, entrambi, dell’insegnamento di Buddha. Come si inserisce il buddismo in tutto questo?
“Il buddismo è la prima forma di pensiero ‘religioso’ che chiede all’essere umano una scelta di carattere etico. Tuttavia, la storia delle diverse comunità buddiste ha via via inciso sull’applicazione pratica dei precedetti. Per esempio le gerarchie sociali continuano a esistere ovunque, e l’ideale di mutua collaborazione alla pari enunciato da Buddha come collante della famiglia non di rado collude con tradizionali divisioni gerarchiche di ruoli.

Diversi a seconda delle tradizioni e delle culture, la musica è stata utilizzata sia come forma di espressione spirituale sia come mezzo per trasmettere insegnamenti. Tra i principali, canti e mantra che aiutano i praticanti a concentrarsi, mantra suoni sacri o formule che vengono ripetuti, spesso accompagnati da melodie semplici; canti monastici eseguiti con strumenti specifici, specialmente nel buddismo tibetano, che hanno un ruolo importante nei rituali religiosi.

Considerazioni moto simili si possono fare per le regole sul matrimonio e l’educazione dei figli, concetti che si basano sui principi di mutua collaborazione, responsabilità, rispetto, amore e solidarietà piuttosto che su una divisione gerarchica di ruoli. Marito e moglie sono considerati partner che condividono responsabilità comuni nella gestione della famiglia, dei figli e della sua evoluzione. Le dinamiche di potere all’interno della famiglia possano variare a seconda di epoche e culture, ma l’ideale buddista rimane quello di una relazione equilibrata e rispettosa fra tutti componenti”

Sono idee sociali e familiari tutt’altro che lontane da quelle che gli umani del terzo millennio generalmente concordano. E’ una delle ragioni del crescente interesse verso il buddismo?
“Un altro aspetto che rende moderno il buddismo è il suo metodo: il fatto di indicare risposte e non di dare LA risposta. I percorsi verso la liberazione possono infatti essere, all’inizio, profondamente diversi a seconda delle persone: dalla meditazione fino alle forme di ingenua devozione popolare”.

Leggi anche la prima puntata

Share this article

About the author

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may also like

Read in your language

Listen to our podcast

Reserved area

Write For Us

Job and Future

Not Only Med

Receive our news

Search

Previous months

Archives
Edit Template

Partnership

All rights reserved © Focusméditerranée | registered at the Court of Milan, Italy (n.182 on 31/3/2011) | Privacy policy