Non parlo mai della mia patria, con lui. Perché è lui a parlarmi della sua.
Del suo splendido Paese devastato dalla guerra, ricco di storia e di reperti perduti, dell’orgoglio di appartenere a quella civiltà assai più che alla sua nazione. Del resto, per ogni arabo, la nazione è la umma, e non c’è forza e spinta maggiore di questa.