Hanno riaperto il Bistrot parisien, chiuso per lavori da qualche settimana. Ritrovo gli stessi volti, chini su libri o sulle pagine dei quotidiani. Saluto monsieur Jean Claude, il proprietario, che mi risponde con un sorriso. Il mio tavolino accanto alla vetrata mi attende. Ordino un caffè e come al solito non mi soddisfa (prima o poi riuscirò a smettere di fare paragoni con quello italiano). Apro il mio giornale, ma non faccio in tempo a leggere i titoli che già incrocio lo sguardo del mio vicino. Si chiama Bernard, così mi dice. Bernard Ali, aggiunge. E’ nato a Parigi, ma la sua famiglia è algerina. Il suo volto non mi è nuovo. Credo di averlo già visto al Bistrot altre volte. Ha voglia di parlare Bernard Ali. Il suo nome e la sua simpatia mi spingono a mettere da parte il mio quotidiano e ad ascoltare la sua storia.