Cultura, letteratura, politica e attualità sul Mediterraneo: apre il 6 ottobre la terza edizione del “Sabir Fest we Sabir Maydan”. Sono due le città ad essere coinvolte quest’anno, con due settimane di programmazione: “Vuoti di memoria” – a Messina dal 6 al 9 ottobre – e “Città arcipelago” – a Catania dal 13 al 16 ottobre.
Nato nel 2014 da un’idea di COSPE onlus, Sabir Maydan ha affiancato il Sabir Fest fin dall’inizio per poi diventarne parte integrante e significativa. “Sabir Maydan – spiegano gli organizzatori – vuole oggi essere una “piazza” (Maydan in arabo) in cui far convergere attivisti provenienti da tutto il Mediterraneo non solo per approfondire e condividere temi comuni, ma anche per contribuire a creare – attraverso un’azione civile e politica e con strumenti concreti – una cittadinanza attiva trans-mediterranea”. L’obiettivo dell’iniziativa è anche quello di sviluppare dei progetti comuni che possano incidere nell’agenda politica della regione e portare a un reale cambiamento culturale e politico.
Al Festival spazio anche al dibattito sulla politica e attualità legata al Mediterraneo: una mostra-mercato (Sabir Libri), incontri e performance artistiche (Sabir Festival) e sei dialoghi aperti al pubblico (economia e crisi nel Mediterraneo, media alternativi, libertà di espressione, integrazione dei migranti, futuro dell’identità mediterranea …) del Forum Sabir Maydan.
Uno degli incontri finali (domenica 9 ottobre dalle 16.30 alle 18.30), sarà dedicato all’Egitto e al caso Regeni; ospiti Tina Marinari, responsabile campagna Giulio Regeni di Amnesty International, Ibrahim al-Heggi e Nagwan al-Ashwal, attivisti egiziani dell’European University Institute.
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