Anne Sinclair, direttrice editoriale dell’Huffington Post, introduce un interessante articolo di Robert Solé, pubblicato su Le Monde il 25 aprile.
Ella dichiara subito di aver provato orrore leggendo quanto descritto nell’articolo.
“Egli parla – il giornalista e scrittore è un fine esperto del mondo arabo, lui stesso di origine egiziana – della condizione delle donne in Egitto, vittime di molestie e di ancor più numerosi stupri, per cui il Paese è alla deriva, con uno Stato debole e disorganizzato e un regime islamista, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare. Un regime che permette di continuare questa terribile tradizione che esiste da lungo tempo nella società maschile egiziana, ma è aumentata negli ultimi anni.
“Le molestie” egli scrive “possono essere descritte come l’undicesima piaga d’Egitto“.
“Non si tratta di singoli stupratori che abusano delle loro vittime”, scrive Robert Solé in questo straordinario articolo, “ma di decine, addirittura di centinaia di uomini, che si lanciano su una o più donne spesso durante una manifestazione, strappano loro i vestiti, le penetrano con le dita, le percuotono e fanno loro male “(…)” non siamo in una società a due velocità, con l’aumento delle diseguaglianze, ma siamo alla presenza di due Egitti.
Uno è caratterizzato da isolazionismo: il Paese non è mai stato aperto verso l’esterno, attraverso i canali satellitari e il mondo Internet. L’altro si distingue per un forte desiderio di liberarsi da una duplice oppressione, politico e religioso; le donne sono al centro di questo conflitto”.
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