Eccolo di nuovo Muhammed, finalmente a Douz, la sua città, la Porta del Sahara a 550 chilometri a sud di Tunisi. Alle 5 del mattino è ancora buio. Un taxi lo lascia davanti a casa. Lì, tutti dormono, non sanno del suo arrivo. Con gli occhi assonnati, sua madre e i suoi fratelli si precipitano ad aprirgli la porta. Il tempo dei saluti e poi finalmente Muhammed riesce a raggiungere un letto.
Non ha molte ore per riposarsi, perché già alle 10 del mattino iniziano le prime visite: parenti, amici e vicini vogliono raccontargli del 12 gennaio scorso, il giorno della rivolta a Douz. E lui non vede l’ora di ascoltare ogni dettaglio e di guardare la sua ‘nuova’ città alla luce del sole.