Tunisia-Italia, andata e ritorno (Tunisia-Italy, roundtrip)

Is the "voice" of Tunisian Mohamed Ben Abdelmalek, who works and lives in Italy: dreams and hopes of Tunisian migrants, who leave their own Country to reach the other side for a better future. |E' la "voce" di Mohamed Ben Abdelmalek, che racconta i sogni e le speranze dei migranti tunisini: lasciano la propria terra per raggiungere “l'altra sponda”, dove forse resteranno o dalla quale ripartiranno.

La nuova Tunisia e il profumo di libertà

Cosa succederà in Tunisia dopo la rivoluzione? C’è la possibilità di stabilire un governo democratico? Queste sono solo due delle domande – le più frequenti – che mi sono sentito rivolgere dai miei amici italiani. E la mia risposta era sempre la stessa:  “Sì, ci sono tutti i presupposti per formare un governo eletto liberamente del popolo”.

Infatti, dopo la cacciata di Ben Ali, il Presidente della Camera dei deputati è diventato presidente ad interim, il Primo Ministro di Ben Ali è stato travolto anche lui nella solenne degage con il suo secondo governo in due mesi. Per finire,  da marzo si è insediato come Primo Ministro ad interim un vecchio ministro di Bourguiba, già in pensione da un bel po’ di tempo. Quest’ultimo  ha formato un governo di transizione che sta accompagnando la Tunisia fino al passo decisivo: le nuove elezioni.

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Ramadan: è tempo di migrare

“Ho avuto proprio sete oggi”. “Dalle 16 sentivo lo stomaco urlare”. “A un certo punto la testa mi girava: soffro la mancanza delle sigarette più del cibo e dell’acqua, io”. “Ragazzi, guardate che facciamo oltre 14 ore di digiuno in pieno agosto: che Dio ci aiuti a sopportarlo!”. “Mancano ancora nove giorni alla fine del Ramadan, ce l’abbiamo fatta anche quest’anno!”.

Questi sono i commenti di un gruppo d’amici egiziani sulla banchina del giardino del mio quartiere verso le 10 di sera.

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Approfittando dell’estate per imparare la lingua italiana

“L’italien est comme le français”, l’italiano è come il francese. E’ questo il commento immediato dei miei connazionali al primo impatto con la lingua italiana. Infatti, noi tunisini siamo bilingue: quasi tutti conosciamo l’arabo e il francese. Abbiamo meno difficoltà ad imparare l’italiano perché i suoi suoni, che mancano nella lingua araba (ricchissima di suoni e con un alfabeto di 28 lettere), li ritroviamo in quella francese, che studiamo nei primi anni di scuola. Superato dunque il primo impatto con la lingua, lentamente scopriamo che l’italiano non è proprio uguale al francese. E quindi perché non approfittare delle vacanze estive per studiarlo o migliorarlo? Ma come fare per impararlo, perché impararlo, dove andare e a chi rivolgersi?

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Oltre il pregiudizio

Se non avessi conosciuto Luciana e Sonia non sarei mai arrivato in Italia. Vi avevo lasciato a Portbou, in Spagna. E’ lì che ho incontrato queste due giovani piemontesi. Abbiamo passato tre bellissimi giorni insieme: dormivamo in spiaggia, condividevamo tutto e parlavamo di ogni cosa, soprattutto dell’Italia. Chiacchieravamo guardando il tramonto e poi ci ritrovavamo ancora a parlare davanti ad una tazza di caffè, all’alba. “In Italia abbiamo l’espresso. E’ molto più buono di questo” mi diceva Luciana con un sorriso.

Facevamo quello che fanno i viaggiatori con lo zaino in spalla, di fronte al mondo ancora da scoprire e curiosare senza fretta. Ci siamo salutati in quella piccola stazione, come se fossimo stati amici da una vita. Dopo quell’incontro, l’Italia, pur non conoscendola ancora, ha trovato un posto importante nel mio cuore e nei miei progetti futuri. Leggi ora »

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