“Mi dispiace, lei non può entrare qui!”, mi dice sorridendo un uomo accanto all’accesso principale della moschea. Andare a Rabat e non poter oltrepassare le porte di Assounna e quelle della moschea della Kasbah è stata un’amara sorpresa. Lo sapevate che in Marocco l’accesso alle moschee è proibito ai non musulmani? E e che a deciderlo è stato proprio un francese?
Hyuber Lyautey nasce il 17 novembre del 1854 a Nancy. Uomo di cultura e fervente cattolico, inizia la sua carriera militare in Algeria. Critico nei confronti della politica colonialista francese, Lyautey si mostra estremamente rispettoso della cultura locale e della religione musulmana.
Tra il 1894 e il 1897 lavora in Indocina, nel corpo di occupazione ad Hanoi, poi a Tonkino. Nel 1897 parte per il Madagascar e nel 1907 per il Marocco, dove occupa Oujda. Cinque anni dopo, nel marzo del 1912, la Convenzione di Fès stabilisce il Protettorato francese sul Marocco e Lyautey diventa il primo Residente Generale. Il suo obiettivo era quello di pacificare il Marocco, malgrado l’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Fermo sostenitore degli usi e costumi locali, promuove numerose leggi e regolamenti per proteggere le antiche medine e lasciare ai marocchini spazi di libertà e intimità. Tra queste, l’interdizione, per i non musulmani, all’ingresso nelle moschee.
In una nota del 18 novembre 1920 scrisse: “Io voglio che il popolo ci ami […]. Gli africani non sono inferiori, sono differenti”.
Ringraziamo Paolo (myamazighen)