Il numero uno del settimanale Charlie, pubblicato il 14 gennaio scorso, pone una questione spinosa per i giornali esteri: dovrebbero riprodurre la copertina, disegnando una caricatura di Maometto versare una lacrima e con in mano il cartello “Io sono Charlie”?
“The choice to republish the image (The Times, again, is not) goes to the heart of the debate about what constitutes free expression versus gratuitous images that at least some viewers find offensive, newspaper executives and other journalists said“, ha scritto il New York Times in un articolo sul tema.
Il giornale ha scelto semplicemente di fornire un link sul suo sito web. “Di solito non pubblichiamo immagini o altri contenuti che possano offendere deliberatamente la sensibilità religiosa”, suggerisce il caporedattore, Dean Baquet, che aveva già deciso di non pubblicare i disegni di Charlie Hebdo dopo l’attacco del 7 gennaio. Una scelta criticata come vile da parte di alcuni.
Altri titoli americani hanno scelto un approccio diverso: il Washington Post ha riprodotto la copertina, dopo la pubblicazione di una vignetta di Maometto nelle sue pagine. Il sito Buzzfeed, che a sua volta ha pubblicato disegni, critica la decisione di alcuni media di “censurare” le vignette, tra cui il New York Daily News e il britannico The Daily Telegraph.
In prima pagina in alcuni titoli tedeschi
In Germania, il quotidiano Die Tageszeitung l’alternativa a sinistra e l’ex giornale comunista Neues Deutschland ha scelto di riprodurre la prima pagina del nuovo Charlie Hebdo. Si trova anche sulla copertina di alcuni quotidiani regionali, quali la Saarbrücker Zeitung.
I principali quotidiani hanno preferito titolare sulle manifestazioni a Berlino contro il movimento anti-Islam e in omaggio alle vittime degli attentati di Parigi. Il tabloid Bild ha riservato la sua cover posteriore sulla parte anteriore del giornale satirico.
Un doppio su El País
A partire da martedì, il quotidiano spagnolo La Razon ha pubblicato sulla copertina il nuovo Charlie Hebdo, incredibile scelta per questo quotidiano molto conservatore.
El País ha pubblicato alle pagine 2 e 3 la doppia pagina centrale dei “sopravvissuti” Charlie Hebdo nella versione spagnola. “Il lettore può avere difficoltà a comprendere” si giustifica il quotidiano. “Ma anche se lo stile di Charlie Hebdo non coincide con la nostra redazione, difendiamo il suo diritto di esistere in libertà”.
Distribuito con il quotidiano italiano
Nella maggior parte delle città italiane, Charlie Hebdo è stato distribuito il 14 gennaio con il quotidiano Il Fatto Quotidiano. “Siamo solidari con le vittime di Charlie Hebdo, ha detto Antonio Padellaro, il direttore della testata, ma vogliamo anche riaffermare la nostra difesa assoluta della libertà di stampa”. Inizialmente, il direttore de Il Fatto Quotidiano non era favorevole a partecipare alla pubblicazione di Charlie Hebdo, ma avrebbe ceduto sotto la pressione dei giornalisti, riporta l’Huffington Post Italia.
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