Il Ramadan, che inizia il 10 luglio, è già segnato dalla violenza in molti Paesi musulmani.
In Egitto, la destituzione del presidente Mohamed Morsi da parte dell’esercito è stato seguita da dimostrazioni dei Fratelli Musulmani sanguinosamente repressa, in mezzo a forti tensioni tra laici e islamisti.
In Siria, dove la guerra ha già fatto 100mila morti, secondo le organizzazioni dei diritti umani, non è certo che si sente la chiamata a rispettare una tregua durante il Ramadan, lanciata da Ban Ki-Moon. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ricorda la tradizione musulmana di una tregua dei conflitti durante questo mese sacro e ha invitato “tutte le parti in Siria a rispettare l’obbligo religioso per almeno un mese”.
In Turchia, la parte di conflitto che si gioca tra il governo e l’opposizione a Erdogan intorno a Gezi Park, a Istanbul, non è terminata. Sabato 6 luglio, la polizia è intervenuta per rimuovere migliaia di manifestanti che si erano radunati.
(fonte CourrierInternational)