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La TV per promuovere l’imprenditoria nel mondo arabo

SOCIETY_Bistrot_Silvia
https://www.youtube.com/watch?v=EXcb1BzQ7UI
Mi ha colpito nei giorni scorsi una pubblicità che ho trovato tra le prime pagine del quotidiano francese Le Monde, taglio basso. Il titolo in giallo, bene in vista, era Stars of Science. E il sottotitolo, più discreto: une émission qui encourage l’entreprenariat dans le monde Arabe. Mettendo a confronto alcuni dei nostri programmi televisivi più seguiti dai francesi e dagli italiani, in cui ad essere messe in primo piano sono l’intimità degli ospiti o concorrenti, le loro debolezze o le loro capacità fisiche o mentali, mi sono subito chiesta: sono più avanti loro (il mondo arabo) o noi (il mondo “occidentale”)?

 

Senza rifletterci troppo, saprei forse individuare la risposta più appropriata a questo quesito.  Ma torniamo per un attimo alla pubblicità in questione, analizziamola e poi pensiamo insieme alla risposta più corretta da dare.

Sono giovani di talento, che non cercano la fama o non sono assetati di protagonismo,  ma vogliono diventare delle vere e proprie “star della scienza”. Il programma televisivo punta, infatti, su progetti che si basano sull’innovazione scientifica. L’obiettivo è individuare i giovani imprenditori più promettenti. Tutti i progetti selezionati vengono poi commercializzati. La Fondazione Qatar ha lanciato l’iniziativa già cinque anni fa, trasformando lo schermo televisivo in un mezzo per promuovere la scienza e stimolare le giovani generazioni. Ogni anno vengono dunque identificati nuovi innovatori, nuove idee ed invenzioni.

A sostenere, consigliare e valutare i concorrenti – magari anche attraverso lo sviluppo di un prototipo -, sono esperti del settore, che provengono da tutto il mondo: ingegneri, professori universitari, designer, tecnici e uomini d’affari. Khalid Abou Jassoum è stato tra gli ultimi finalisti ad aver sedotto la giuria e il pubblico, intascando un premio di 300mila dollari con il suo congegno meccanico automatizzato che combina e cucina gli alimenti e, nel frattempo, memorizza le ricette.

Insomma, il Qatar realizza un programma televisivo per stimolare l’intelletto di giovani arabi e spingerli, anche attraverso un aiuto finanziario, a portare avanti una buona idea – che molto spesso, per mancanza di fondi, si ferma sul nascere. E noi, da questo lato del mondo, potremmo pensare ad un futuro Stars of Economics” (di cui certamente avremmo tanto bisogno), Stars of Dialogue” o forse “Stars of human values”,  invece di trasmettere nel piccolo schermo programmi o concorsi banali che impoveriscono il pubblico – giovane e adulto – e lo rendono apatico verso il mondo che lo circonda, lo stesso nel quale anche le future generazioni saranno destinate a vivere?

A voi la risposta.

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