In Europa, come nel Mediterraneo meridionale, si sviluppano correnti estremiste. Circostanze che richiedono solo una risposta per Bronchtein Ofer, presidente del Forum Internazionale per la Pace, e Miguel Angel Moratinos, ex ministro spagnolo degli Affari Esteri: Euro-Mediterraneo.
Nelle due sponde del Mediterraneo, la situazione è chiara: esse sono minacciate dal conservatorismo – diverso ma altrettanto distruttivo – che le porta a direzioni del tutto opposte.
I pericoli del nazionalismo in Europa
In Europa, è il nazionalismo che sta guadagnando terreno. Ovviamente si riflette nei risultati delle ultime elezioni europee. In Francia, il 25% degli elettori ha scelto il Fronte Nazionale, vale a dire una estrema nostalgica del regime di Vichy, che ha basato il suo discorso sul rifiuto dell’Altro, dello straniero, dell’immigrato, ma anche dal vicino tedesco, spagnolo o marocchino. Altrove, i rappresentanti della destra nazionalista euroscettica cercando di inserirsi e raggrupparsi nella società europea stessa: Aube Dorée en Grèce, Jobbik en Hongrie, le Parti du peuple au Danemark, e altri altrove.
Il recupero della “primavera araba” dagli estremisti
Nel Sud del Mediterraneo, c’è il seguito della “primavera araba”, che spaventa. I rivoluzionari della prima ora, con le loro rivendicazioni sociali e democratiche, non sono riusciti a costituirsi abbastanza rapidamente in una forza politica, lasciando il campo aperto a movimenti estremisti.
Siamo stati testimoni della crisi politica in Egitto e Libia, e una transizione difficile in Tunisia. Peggio ancora, c’è il caso della Siria: pensiamo con rabbia e tristezza al caos che questo bel Paese ha generato, “et à l’imbroglio de djihadistes venus de partout transformer la révolution syrienne en guerre sainte”.
Crediamo che i due milioni di rifugiati in continua crescita al confine contribuiscano alla destabilizzazione politica in Giordania e Libano.
Infine, crediamo che il processo di pace israelo-palestinese, con l’ultima battuta d’arresto – speriamo effimera – suoni purtroppo come un cattivo coro e inesorabilmente ci spinge a incoraggiarci a vicenda e lottare per la pace. La storica riconciliazione tra israeliani e palestinesi è essenziale: si creerebbe una nuova realtà per il Mediterraneo e necessariamente cambierebbe la percezione che il mondo ha di quella zona.
L’Europa e il Mediterraneo hanno un volto diverso dal declino
Per tutte queste ragioni, perché le minacce sono da entrambe le parti molto inquietanti, è urgente mobilitare tutte le forze per contenere questi fenomeni. Riteniamo che l’Euro-mediterraneo sarà il nostro migliore alleato.
E’ necessario dimostrare che insieme, l’Europa e il Mediterraneo, hanno un volto diverso dal declino. E’ necessario mostrare che ci sono uomini e donne, leader politici e ONG, imprese e università su entrambe le sponde del Mediterraneo, che cooperano.