L’Iran ha annunciato la creazione di un “Google Earth islamico”, che sarà caratterizzato da mappe 3D secondo la visione del mondo di Teheran. A prima vista, questo progetto sembra quasi folle (come tante dichiarazioni provenienti da Iran), ma alla fine, riflettendo, paranoia, manipolazione e autoritarismo sono marchi di fabbrica del regime di Mahmoud Ahmadinejad.
Infatti, nel corso degli ultimi dieci anni, le carte si sono evolute al punto di terrorizzare i dittatori: esse sono diventate democratiche e sono ora, per la prima volta nella storia, la rappresentazione autentica di una realtà complessa e non di strumenti politici.
“Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i sionisti”
Mohammad Hassan Nami, il ministro iraniano della Comunicazione, ha detto che la versione islamica di Google Earth, battezzato Basir (vale a dire, “spettatore”), è volto ad “orientare le persone nel mondo della realtà.” “In Iran, i nostri valori sono quelli di Dio e questo è ciò che distingue Basir dal Google Earth tradizionale, che fa parte del triangolo pericoloso formato da Stati Uniti, Gran Bretagna e da i sionisti”, ha aggiunto.
In pratica, le immagini satellitari della Terra identificheranno luoghi che riflettono una visione del mondo islamico e la propaganda iraniana: verrà mostrata la direzione della Mecca, i nemici dell’Iran saranno identificati, e le prove a conferma che il Paese produce armi nucleari potrebbero essere cancellate. Mohammad Hassan Nami, che è anche l’ex vice ministro della Difesa, ha ottenuto un dottorato in amministrazione pubblica presso l’Università Kim Il Sung a Pyongyang, Corea del Nord – che la dice lunga sulle sue origini, cartograficamente parlando.
Per quasi tre millenni, le carte geografiche – anche se sarebbero dovute essere autentiche e obiettive – erano in realtà dichiarazioni politiche, strumenti simbolici e persino armi. Essi rappresentavano ciò che è mio e ciò che appartiene ad altri. Non necessariamente rivelavano la verità, ma quello che era importante o sacro al cartografo. Ogni carta ha avuto degli obiettivi e portava il marchio del suo cartografo, ognuno ha mostrato dove c’era la civiltà (qui) e dove ha iniziato la ferocia (lì).
Le carte tradizionali includevano un centro di gravità politico e soprattutto religioso. La mappa più antica a noi nota, progettata da uno scriba iracheno intorno al 500 a.C., posizionava Babilonia nel centro del mondo. Nel Medioevo cristiano i piani cartografici sono stati organizzati intorno a Gerusalemme. La Mappa Mundi di Hereford, risalente al XIII secolo, situa il Giardino dell’Eden sul bordo del mondo, oltre il quale si trova un deserto abitato da cannibali e dai “figli di Caino”.