Freedom supermarket, la libertà del mondo contemporaneo

Esiste una connessione fra le sollevazioni popolari in Nordafrica, gli indignados spagnoli, il movimento Occupy Wall Street e gli altri gruppi di contestazione fioriti recentemente? Se lo sono chiesto lo scrittore Nicolai Lilin e i filosofi dell’Institutes d’Etudes Politiques di Parigi Giulia Oskian e Carlo Invernizzi Accetti, i tre relatori della mostra Freedom supermarket, allestita a Palazzo Brivio di Milano e aperta fino al 27 di aprile.

 LA MIA VERITÀ – A noi è piaciuta molto, perchè il tema trattato è da difendere e da diffondere

Freedom supermarket è la nuova installazione site specific di Pietro Ruffo: una grande teca contenente un’elaborata mappa del mondo in lingua araba, appositamente pensata e realizzata per gli spazi della sede milanese Carlotta Testori Studio. La superficie, composta da frammenti cartacei sostenuti da spilli, si sviluppa su vari livelli che compongono scritte e motivi geometrici inneggianti al tema della libertà.

L’analisi di Ruffo si focalizza sulla libertà del mondo contemporaneo, diventata pura merce di scambio, come un prodotto da supermercato di cui ognuno si può servire a propria discrezione, secondo le tradizioni e le logiche culturali di appartenenza, e la cui dimensione filosofica è relegata a un’idea sempre più soggettiva e la sua applicazione sempre più sfocata.

La mostra ha stimolato un interessante dibattito sul concetto di libertà, sollevando numerosi interrogativi: la libertà è ciò che ognuno si costruisce secondo il proprio modello, attingendo a spunti differenti? Esiste un ideale univoco di libertà? Cosa è cambiato e cosa è rimasto della visione della libertà proposta dai grandi filosofi del passato? Mentre Giulia Oskian e Carlo Invernizzi Accetti hanno ricordato il significato che questa parola ha assunto nella ormai famosa piazza Tahrir del Cairo, simbolo della recente Rivoluzione in Egitto, e di quanto essa possa essere esportata, lo scrittore Nicolai Lilin ha parlato del rapporto tra libertà e conflitti e condiviso con la platea  la sua personale e diretta esperienza di quando, a 18 anni, ha combattuto in Cecenia con l’esercito russo. Esiste ancora una forma di libertà possibile? E’ l’interrogativo che Freedom supermarket pone al visitatore e che ora Independnews rivolge a voi lettori. Aspettiamo le vostre risposte.

Info: Freedom supermarket, a Milano presso Carlotta Testori Studio (Palazzo Brivio), Via Olmetto 17.
Da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 18.30 (ingresso libero) fino al 27 aprile 2012

 

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