La strage a Sousse, nella quale hanno perso la vita 38 turisti stranieri sulla spiaggia tunisina per mano di terroristi jihadisti legati allo Stato Islamico, è ancora nelle menti e negli occhi di tutti. L’economia della Tunisia è sotto attacco: si prevede una perdita di almeno 515 milioni di dollari nel 2015 nel settore del turismo, che oggi rappresenta oltre il 7% del suo prodotto interno lordo e il principale canale per l’immissione di valuta straniera nel Paese.
La campagna choc promossa sul web da un tunisino per rilanciare il turismo nel suo Paese – cercando di rendere immuni al terrore i possibili nuovi visitatori attraverso il ricordo di tutti gli attacchi più brutali in Occidente da parte di integralisti islamici – ha creato polemiche e reazioni. Sarà sufficiente rievocare la paura per abbatterla o serve qualche cosa di diverso? Dal 7 al 9 agosto la Tunisia ospiterà a Yasmine Hammamet la prima edizione dell”International Noise Fest‘, con 156 artisti indipendenti di cui la maggior parte stranieri. Si tratta di un festival di concerti live, atelier artistici e appuntamenti underground per promuovere il turismo culturale. ‘Lotta contro il terrorismo attraverso l’arte‘ è lo slogan dell’evento. Niente di più azzeccato.