Islamista tunisino: la prostituzione non è peccato

veloIl novantatreenne studioso e autore islamico, Muhammad Al-Talbi, insiste sul fatto che gli islamisti e i predicatori stanno promuovendo idee sbagliate sull’Islam. Ha suscitato polemiche, tra la linea dura islamista, sostenendo che Islam is not a sin, l’omosessualità non è proibita nel Corano e che l’Islam non è limitato alle donne che indossano il velo, o alla punizione per lapidazione e per esecuzione dello Hadd (elenco di punizioni per determinati crimini, presente nel Corano).

Al-Talbi ha conseguito un dottorato alla Sorbona ed è stato il primo preside della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’ Università di Tunisi nel 1955. Ha servito come presidente del Comitato Culturale Nazionale ed è stato membro della ONG pre-rivoluzionaria National Council for Liberties in Tunisia.

I suoi libri – ‘Pleading for Contemporary Islam’ (pubblicato a Parigi nel 1998), ‘Cosmic Koran’ (2002) e ‘A Free Thinker in Islam’ (Parigi, 2002) – hanno raccolto consensi, ma hanno anche provocato polemiche.

Muhammad Al-Talbi, Lei è uno studioso islamico e ha pubblicato numerosi studi sul Sacro Corano e la Sunna. Tuttavia, ha richiamato tutti verso una rivoluzione sessuale e consigliato alle persone di andare in giro nude. Sta cercando di sfidare gli islamisti?

Ho fatto questo, perché ho ​​studiato il Corano e la Sunna e non ho trovato un testo unico nel Corano che vieti la nudità. Inoltre, il Corano non assegna alcuna punizione per le donne che non indossano il velo. Credo che islamisti e predicatori stiano promuovendo idee sbagliate sull’Islam, basate su estremismo e intolleranza, invece che sulle corrette comprensione e interpretazione del testo coranico. Inoltre, vi è una deliberata confusione tra concetti, per conseguire vantaggi politici. Questo ha offuscato l’immagine della religione islamica.

Lei ha detto che la prostituzione non è proibita nell’Islam e ha anche affermato che le donne non sposate possono avere rapporti sessuali senza essere punite, anche se il Corano proibisce e punisce l’adultero e l’adultera con il Jald (fustigazione). Come è arrivato a questa interpretazione?

La prostituzione non è vietata. Le donne non sposate possono lavorare come prostitute. Esse sono vere musulmane e dovrebbero essere rispettate. Il Corano dice: ” But force not your maids to prostitution when they desire chastity”. Costringere le ragazze alla prostituzione è proibito, non la prostituzione in sé.

Un uomo sposato può avere un rapporto sessuale con una prostituta. Questo non è considerato un atto di adulterio, ma piuttosto un atto sessuale con “those whom your right hands possess.” E’ lecito e l’atto è legittimo.

Nell’era del Profeta –  la pace sia su di lui –  le prostitute camminavano per le strade e il profeta non puniva nessuno di loro. Possiamo dunque essere più acuti sulla religione dello stesso Profeta Maometto?

Per quanto riguarda la punizione tramite fustigazione dell’adultera e dell’adultero, questo vale solo per le persone sposate. Nell’Islam, l’adulterio deve essere dimostrato se quattro testimoni oculari dicono di aver visto l’atto sessuale completo. Non credo che una persona che vuole fare sesso chiederà a quattro testimoni di venire, vedere e dimostrare che l’atto ha avuto luogo. Così, uno dei pilastri più importanti della convinzione manca e quindi la condizione per la punizione non esiste.

(Continua a leggere l’intervista qui)

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