I musei non sono solo contenitori di arte e cultura, ma sono anche luoghi di scambio e dialogo tra le civiltà. E il Louvre di Parigi ne sa qualche cosa.
Sono andata a visitare la mostra Naissance d’un musée, presentata in anteprima in Europa il 29 aprile scorso e inaugurata sotto la Piramide parigina dal presidente francese Francois Hollande e dal presidente dell’Authority del Turismo e della Cultura di Abu Dhabi, lo sceicco Bin Tahoon Al Nahyan.
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 2 maggio fino al 28 luglio. L’affascinante “Giovane emiro che sta studiando” di Osman Hamdi Bey, realizzato ad Istanbul nel 1878, è l’immagine scelta dai curatori per rappresentare tutta la mostra: una passeggiata relativamente breve tra sculture, dipinti, arazzi e antichi pezzi ornamentali di varie provenienze ed epoche; ma anche opere moderne e oggetti di design.
Nella sezione “Mondes antiques”, tra teste di Buddha, anfore, statuette di bronzo, vasi con decorazioni floreali e magnifiche teste imperiali, tra cui quella dell‘imperatore Augusto, si nota subito il braccialetto d’oro massiccio ornato con le teste di due leoni di fabbricazione iraniana e risalente al VII secolo a.C.. Arrivati di fronte ad un’ampia fontana di marmo con la base in pietra del XII o inizio XIII secolo, di probabile provenienza italiana, l’antico lascia spazio al sacro. Ho trovato molto interessanti i manoscritti esposti: una Bibbia gotica del 1250, un Corano del XIII secolo verosimilmente di provenienza siriana e un Pentateuco yemenita del 1498.
Sono rimasta sorpresa di fronte all’opera “Vergine con bambino” di Giovanni Bellini (1430 – 1516), collocata nella sezione dedicata al Rinascimento. Mai avrei pensato che potesse appartenere agli Emirati Arabi Uniti. Non lontano da “I pugilatori Kreugas e Damoxenos” di Antonio Canova, ho trovato dipinti iraniani, indiani e giapponesi. La mostra si conclude con uno spazio dedicato alla pittura moderna – tra le opere anche i dipinti di Paul Gauguin ed Edouard Manet – e uno all’arte figurativa ed astratta del XX secolo. Opere di Paul Klee, Piet Mondrian, Pablo Picasso, Cy Twombly, René Magritte e Yves Klein appartengono al futuro Louvre di Abu Dhabi al quale il prestigioso museo di Parigi ha ceduto il suo nome per trent’anni.
L’edificio futuristico progettato dall’architetto francese Jean Nouvel in mezzo al deserto sarà dunque il primo museo universale del mondo arabo che dal 2 dicembre 2015 aprirà le porte a tutte le civiltà e culture con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra Oriente ed Occidente. La penisola arabica è da sempre una terra di passaggio e scambio. Anche questa volta, attraverso la cultura, continuerà ad esserlo.
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