La Fondazione Piaggio è un centro di attività culturale e di formazione. Punta di diamante è il Museo, che al suo interno racchiude diverse anime. Qui troviamo una parte storica, una laboratorio, una dedicata all’intrattenimento e anche una artistica, dove vengono allestite mostre, come quella dedicata al mondo Piaggio a firma di Stefano Berardino, che ha realizzato per l’esposizione una trentina di opere dipinte ad olio o acrilico in un rigoroso stile grafico che strizza l’occhio alla Pop Art.
Per la prima volta quest’anno, è stata inaugurata anche la rassegna letteraria “Vespa chi legge”, che ha ospitato diversi autori tra cui Gabriella Genisi, autrice del Commissario Lolita Lobosco e Ilaria Guidantoni, che con il suo libro “Viaggio di ritorno” (oltre Edizioni) racconta il suo rientro a Firenze dopo essersi persa nel Mediterraneo. Uno degli ultimi volumi presentati in rassegna è “Capraia Akbar” di Giovanni Neri, giornalista, reporter e ex ufficiale superiore dell’Esercito Italiano. Si tratta di un thriller un po’ pulp, ambientato a Capraia: in una notte buia e tempestosa, due coppie di terroristi, una tunisina e una egiziana, vogliono compiere un attentato a Pisa e a San Pietro. Un libro a metà strada tra il romanzo e la cronaca, che racconta quello che sarebbe potuto succedere dopo la sconfitta dello Stato Islamico in Medio Oriente e l’ondata di attentati dei lupi solitari in Europa.
A dirigere questo spazio creativo da ormai dodici anni è l’Ingegnere Riccardo Costagliola. Qual è la sua idea di museo?
Nell’accezione più moderna del termine, il Museo è un luogo dove si ricevono emozioni e si trasmettono valori. Certo ci sono i reperti, gli oggetti d’arte, quelli storici, ma non è sufficiente questo. Per vivere queste emozioni bisogna fare partecipi i visitatori di un percorso culturale. Questo è il motivo per il quale noi, oltre ad esporre i prodotti di un’azienda che ha oltre centotrent’anni di storia, cerchiamo di organizzare eventi che ci permettano di trasmettere quello che noi vogliamo: quella creatività che è tipica di noi italiani e che ha avuto nell’azienda Piaggio e nei suoi prodotti una dimostrazione di eccellenza mondiale. Lo facciamo organizzando mostre, convegni scientifici, ma anche spettacoli culturali, musicali, teatrali, stampando libri, facendo eventi di formazione dedicati a tutte l’età. Tutte attività che, messe insieme, fanno il museo Piaggio (che non è, quindi, un semplice museo, ma tutto questo).
Quali sono gli eventi che hanno attirato e catturato di più l’attenzione del pubblico?
Sono tantissimi. Tutti gli anni, alla fine di novembre, organizziamo un evento, come attività di formazione, “Crea©tivity”, che portiamo avanti con la Scuola Sant’Anna e l’Università di Pisa e di Firenze. Si tratta di una/due giorni durante i quali circa 600 studenti universitari e delle scuole superiori vivono praticamente dentro il museo e vengono stimolati da scienziati, professori e uomini di impresa a realizzare un progetto dando un tema e degli obiettivi. Noi attrezziamo le nostre sale con tutto quello che può servire e, alla fine di questi due giorni, ci sono le premiazioni dei progetti più interessanti. Abbiamo avuto un bel riscontro di pubblico anche con la mostra fotografica sull’ambiente, sui danni provocati dal riscaldamento globale, e siccome non lasciamo mai le mostre da sole, in correlazione abbiamo anche organizzato un convegno che è stato coordinato da Carmen Lasorella. Altra attività che ci da molte soddisfazioni sono i concerti, e quest’anno ne abbiamo approntato più di trenta, tra i quali quello di Frida Bollani, Scott Hamilton e ce ne sono in programma altri sempre di altissimo livello.
“ […] Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto i piedi. Se hai una Vespa Special, che ti toglie i problemi […] ” così canta la famosa canzone scritta da Cesare Cremonini. Ed è vero, la Vespa è da sempre l’icona del viaggio. Molti sono quelli che la usano e la vivono.
Noi aiutiamo chiunque voglia intraprendere un viaggio con la Vespa. L’anno scorso, ad esempio, c’è stato un vespista che è partito dal Museo ed è arrivato a Tokyo per portare i simboli del Vespa Club alle Olimpiadi. Diamo loro abbigliamento adatto, segnaliamo dove possono trovare assistenza e supporto. Gli ultimi che sono passati avevano in programma un giro tra l’Iran e il Pakistan.
Una sezione del nostro museo è dedicata ai grandi viaggi. Qui, sotto una teca di plexiglass, è conservata la Vespa firmata da Salvador Dalì, con anche il nome di Gala, la sua musa. Nel 1962, con quella Vespa, due ragazzi di Madrid decisero di fare il giro del mondo e come prima tappa andarono da Dalì. Lui li accolse e firmò la Vespa, e poi disse in tantissime interviste, di cui noi abbiamo copia, che l’aveva firmata perché per lui non era solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo della libertà individuale, della voglia dell’uomo di conoscere nuovi orizzonti, di conoscere nuove persone, di scoprirsi attraverso il viaggio.
Ci sono anche le quattro Vespe di Giorgio Bettinelli, il più grande viaggiatore di tutti i tempi, che ha passato gli ultimi anni della sua vita a girare il mondo in Vespa e di queste esperienze ha scritto vari libri.
La Vespa è un mezzo che ti permette di goderti il viaggio e non lasciarti distrarre dal mezzo meccanico, ma di concentrare la tua attenzione su quello che hai intorno.
Prossimi appuntamenti?
Il cartellone del Pontedera Music Festival 2023, che arriverà fino a giugno.