di Paolo Branca | Yalla Italia
Il titolo è tutto un programma, ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze.
In questo articolo si sfatano molte dicerie sui nostri amici turchi. Soprattutto si parla di una realtà che pochi conoscono, come ad esempio l’associazione Alba.
Com’è noto, molte associazioni islamiche in Italia sono sorte come ‘centri culturali’ e ancora si denominano così, anche quando sono principalmente luoghi di culto.
Il che dipende dalla mancanza di conoscenza delle normative vigenti da parte degli interessati da un lato e dalla scarsa disponibilità delle istituzioni locali e dell’opinione pubblica ad autorizzare e accettare delle vere e proprie moschee.
Il caso delle sedi della’associazione turca Alba è esattamente l’opposto. Intendo dire che i musulmani che le hanno fondate e le gestiscono, non le hanno concepite come sale di preghiera e non intendono trasformarle in moschee.
Proprio di fronte alla casa in cui ho sempre abitato coi miei, fino a quando mi sono sposato, sorgeva in via Anacreonte a Milano il primo centro islamico della città, dal quale poi per gemmazione o per scissione sono sorti molti degli altri tuttora operanti… a pochi metri dalla mia attuale abitazione sorge la sede milanese di Alba, non so se per caso o grazie alla Provvidenza (anche se propendo per la seconda ipotesi): ma mentre in via Anacreonte, una trentina d’anni fa, quando ancora studente mi affacciai con una timida proposta di dialogo mi fu detto che se non mi fossi convertito sarei finito all’inferno, ad Alba sono stato invitato a parlare dei miei studi e delle mie attività, sentendomi subito a casa.
https://www.yallaitalia.it/2013/01/mamma-li-turchi-in-italia/