Nadir Zarour a Cortina d’Ampezzo: migrazioni e connessioni umane in mostra

 Nadir Zarour, Crowd 2, 2020, Acrylic And Mix Media On Canvas, 150x120cm 1240
Crowd 2, 2020 (150×120 cm ), Nadir Zarour

La mostra Nadir Zarour: New Paintings” al Museo di Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo è un’immersione rara e profonda nei temi della migrazione e delle connessioni umane, con uno sguardo che attraversa il personale e l’universale.

Questo primo appuntamento espositivo italiano, visitabile sino al 15 novembre, permette al pubblico di avvicinarsi a un’artista autodidatta che canalizza nelle sue opere l’urgenza di esprimere una resilienza innata e il desiderio di appartenenza in contesti nuovi e complessi.

 Nadir Zarour, Vibrant Neighbourhood, 2020, Acrylic On Canvas, 80x60 Cm
Vibrant Neighbourhood, 2020 (80×60 cm), Nadir Zarour

Le 21 tele di Zarour, di medie e grandi dimensioni, sono caratterizzate da una composizione densa e dinamica, in cui colori vibranti e linee intricate danno vita a figure e paesaggi urbani astratti e affollati. Con una tecnica a mano libera, l’artista rappresenta una moltitudine di individui e spazi in un flusso caotico, che riflette il ritmo incessante della vita urbana moderna e il senso di alienazione che spesso accompagna l’esperienza migratoria.

La mostra è un’ode visiva alla vitalità della diversità culturale e al potere delle connessioni umane che superano le barriere, traendo forza dalle esperienze condivise di viaggio e adattamento. Zarour riesce a combinare una ricerca pittorica con vissuti  intimi, comprese le sfide della sua battaglia personale contro il cancro, infondendo nei dipinti un messaggio universale di resistenza e speranza. Attraverso l’intreccio di linee e colori, il pittore tunisino di nascita celebra l’energia collettiva che si genera dall’incontro tra culture, offrendo al pubblico un invito a riflettere sull’intersezione tra storie individuali e collettive in un mondo sempre più globalizzato.

 Nadir Zarour, Connected, 2020, Acrylic On Canvas, 100x100cm 1240Come è iniziato il tuo percorso artistico?

“Crescendo, sono rimasto affascinato dall’abilità artigianale di mio padre nella lavorazione del legno, che ha acceso la mia passione per questo mestiere. Allo stesso tempo, il mio amore per la pittura è sbocciato durante gli anni delle scuole medie. È stato solo nel 2020, però, che ho potuto immergermi completamente nell’affinamento delle mie capacità artistiche, incanalando il mio tempo nella creazione sia di opere d’arte sia di mobili rustici. Gravito verso stili unici e trovo conforto e guarigione nell’atto di fare arte”.

 Nadir Zarour, The March, 2020, Acrylic And Mix Media On Canvas, 150x120cm
The March, 2020 (150×120 cm), Nadir Zarour

Nei tuoi dipinti esplori il tema dell’alienazione e del sovrappopolamento. Quali esperienze ti hanno portato a riflettere sul fatto che siamo sempre più risucchiati dal ritmo frenetico delle nostre esistenze?
“Combattere il cancro poco dopo aver perso mio fratello a causa della stessa malattia mi ha fatto capire quanto sia breve la vita. Ho deciso di concentrarmi sul fare ciò che amo e mi piace veramente”.

Le tue opere parlano di viaggi. Possiamo considerarli anche viaggi spirituali e di ricerca personale?
“La mia ispirazione deriva da una miriade di fonti, che vanno dalle attività quotidiane ai grandi eventi, riflettendo l’essenza della connessione umana e le dinamiche delle interazioni sociali. Come esseri sociale, prosperiamo grazie all’energia e alla diversità degli incontri. In un mondo segnato da una crescente interconnessione e sovrappopolazione, attingo alla ricchezza delle esperienze umane per alimentare la mia espressione artistica”.

Info: “Nadir Zarour: New Paintings”, Museo di Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. La mostra è aperta al pubblico sino al 15 novembre

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