Il progetto “Pas – Sentiero Porte d’Artista“, sotto la direzione artistica di Massimo Sirelli, porta avanti una scommessa: trasformare il brutto in bello e dimostrare che anche porte abbandonate possono diventare opere d’arte.
Le stradine dei borghi calabresi, fino ad oggi sconosciuti, diventano gallerie di un museo senza orari, mentre le porte delle abitazioni, le serrande dei garage e gli sportelli dei contatori si trasformano in tele da riempire con la creatività di artisti affermati e di giovani emergenti.
Un sentiero d’arte che attraversa i paeselli facendosi largo tra il silenzio e la bellezza delle comunità calabresi.
Abbiamo incontrato Massimo Sirelli per farci raccontare questo interessante progetto.
“Il progetto è nato nel 2019 dopo un sopralluogo nel Comune di Sersale. Mi avevano chiesto di guardare con i miei occhi il centro storico, immaginando uno o più interventi sui muri. Camminando per quei vicoli, per quelle “Rughe” (rioni in dialetto calabrese NdR), con un architetto del luogo che mi faceva notare la bellezza e l’autenticità del borgo, mi era sembrato violento toccare i muri con qualunque tipo di intervento. Mi avevano colpito, invece, le porte di queste case, che erano non antiche, ma vecchie senza alcuna bellezza. Sostituite negli anni con porte in alluminio e serrande in ferro, su una casa in pietra, erano un pugno nell’occhio. E quindi per ovviare a questa bruttura ho pensato di intervenire proprio su quelle, E infatti il progetto iniziale era “Porte di artista Sersale”. Il paese festeggiava i quattrocento anni dalla nascita e pensammo quindi di invitare tredici artisti, come tredici erano i coloni che firmarono la Carta per la nascita del Borgo”.
Come è continuata l’avventura?
“L’inizio è stato questo, ma poi ho visto il potenziale del progetto: ho pensato che il sentiero dovesse continuare; non poteva fermarsi a Sersale. È diventato, quindi, Sentiero Porte di Artista. I sentieri possono essere tanti e diventare dei cammini e così è stato. Abbiamo sviluppato altri interventi in luoghi differenti per far sì che i diversi sentieri fossero in connessione. Il progetto adesso cammina addirittura anche da solo: come direttore artistico vengo sempre informato, ma a Sersale, ad esempio, sono stati invitati anche negli anni successivi altri artisti. È un vero progetto Pop perché con minimi costi si regala bellezza e si valorizzano i nostri borghi”.
Quanti sono, al momento, i sentieri percorribili?
“Per ora siamo arrivati ad avere quattro sentieri in giro per la Calabria: Sersale, che conta oltre trenta porte, Uria, Marcellinara e Vena di Maida, dove hanno avuto un unico grande tema, quello della cultura arbëreshë.
È faticoso portare avanti questo progetto, anche perché ha avuto pochi appoggi istituzionali. Ma la bellezza non si ferma e continua a camminare, anche se lentamente.
Dal 6 al 10 agosto faremo un nuovo intervento a Marcellinara, paese dell’Istimo che abbiamo ribattezzato “paese dei cuori” poiché nel suo Araldo ha un cuore trafitto con tre frecce. Il tema del sentiero sarà quindi il cuore. Sono state realizzate già cinque porte da altrettante creative e fino al 10 ospiteremo artisti che interverranno con la loro creatività”.
Il progetto itinerante non ha esaurito la propria missione; il viaggio continua per forzare ogni serratura.