
MILANO – Come è cambiato il mondo dell’illegalità in Italia, negli ultimi anni? Ci sono ragioni di speranza o cupezza o più verosimilmente di tutti e due?
Lo abbiamo chiesto a un’ avvocata che da molti anni ormai sta seguendo l’evoluzione della criminalità, (soprattutto in campo civilistico), praticamente dal 1989, quando, fresca laureata, si trovò a dover prendere in mano lo studio del padre, avvocato Lo Giudice, colto da un imprevedibile malore. “Mi gettai nella mischia, forse anche con un po’ di incoscienza, ma non c’era alternativa”, ricorda questa bella signora dell’alta borghesia milanese, che lavora 12 ore al giorno; ha un figlio musicista un ex marito imprenditore e una madre che è una forza della natura. Per i processi penali, Lidia collabora abitualmente con la collega Roberta Ligotti.
Le ragioni di speranza consistono soprattutto in migliori condizioni di donne, disabili, fragili. “Privilegiando l’attenzione sulla vittima piuttosto che sul presunto responsabile”, ricorda Lidia Lo Giudice, “Il Codice Rosso, approvato nel 2019, modifica l’atteggiamento degli operatori giudiziari la cui eventuale carenza di empatia ha, in passato, obiettivamente favorito il protrarsi delle violenze; sentendosi più tutelate, per le donne diventa meno difficile denunciare. E questo è anche uno spiraglio contro l’omertà che devasta l’intero nostro Paese e la nostra coscienza civile”.
Parecchie donne però tuttora si nascondono: come se a vergognarsi dovesse essere chi è maltrattato, non chi maltratta.
“Pesano la necessità economica, la stratificazione di culture della rassegnazione, la retorica del sacrificio, certe tradizioni feroci. Fra gli immigrati poi, la frequente non conoscenza della lingua rende ancora più difficoltoso comunicare. Tuttavia, anche qui registriamo un aumento di denunce.

Fino al 1981 c’erano il “matrimonio riparatore”(Codice Rocco, art. 1 C.P) e il “delitto d’onore” (art 587 e 544), norme nutrite entrambe del medesimo humus e abolite nel 1981. Il primo estingueva il reato, di fatto riconoscendo al colpevole facoltà di stupro per tutta la vita. Il secondo (contro la sorella o la moglie o il coniuge coinvolti in una relazione carnale) era punito con la reclusione dai 3 ai 7 anni. Oggi c’è uno specifico reato (15 anni) di “costrizione o induzione al matrimonio”. E al posto del delitto d’onore c’è il femminicidio, (12 a 24 anni). Ma nonostante tutto questo, alcuni sostengono che non sia cambiato granché.
Una nota positiva che però rimane praticante sola: per il resto, l’evoluzione della criminalità registra aumento di illeciti legati al cyberspazio, numero crescente di violenze commesse prima e indipendentemente dal reato, radicamento della n’ndrangheta”.
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Approvato nel 2019, Il Codice Rosso introduce novità e modifiche nel Codice Penale e nel Codice di Procedura penale in materia di violenza su donne, minori, fragili.