Una fotografia: un trentesimo, un sessantesimo, un centoventiciquesimo di secondo … racchiuso dentro un’immagine. E quell’immagine è il racconto della realtà, una verità che può fare rabbrividire, gioire, arrabbiare, esultare, ma, soprattutto, non lasciare indifferenti. Ecco il potere della fotografia, quello di documentare il quotidiano intorno a noi.
In Israele, la Knesset ha adottato un progetto di legge per cercare di vietare le testimonianze fotografiche e video dell’Occupazione.
In Italia, dopo le vicende della nave Aquarius, divenuto un caso politico europeo quando il governo italiano ha scelto di non accoglierla nei suoi porti, le fake news hanno invaso i Social e qualche “finto testimone” è arrivato a dire che i migranti a bordo di quella nave non erano in una situazione di emergenza, anzi, stavano benissimo e non avevano bisogno del nostro aiuto. Ma le “real news“, quelle prodotte da fotografi, videogiornalisti e professionisti della comunicazione, che erano “sul campo” ad osservare e documentare, hanno mostrato la cruda realtà e la necessità di intervenire. In Europa, il Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha convocato il prossimo 24 giugno una riunione informale per discutere con otto leader europei di migrazioni e asilo in vista del prossimo Consiglio europeo.
World Press Photo Foundation, l’organizzazione no-profit del più prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale, ha da poco annunciato i sei vincitori del programma 6×6 Global Talent. Tra questi grandi storyteller emerge il lavoro del fotogiornalista spagnolo Santi Palacios, in particolare la sua storia delle migrazioni.
Background sociologico, occhio attento e grande abilità visive sono le qualità principali di questo fotoreporter che indaga, osserva e cattura la storia dei migranti in viaggio verso un nuovo destino.
Il lavoro di Santi è stato pubblicato sui principali giornali e riviste di tutto il mondo e ha ricevuto numerosi premi, tra cui World Press Photo, Foto dell’anno, Overseas Press Club e National Photojournalism Award of Spain 2015 e 2016.
Vi proponiamo una delle sue immagini più significative (serie Golfo Azzurro) per ricordarvi che la fotografia è testimonianza. Guai a manipolarla e infangarla.