Al salam aleykum, lettori. Di me ormai sapete alcune cose. Ma oggi ve ne racconto un’altra. Perché, per sopravvivere a un fidanzamento all’islamica, si parte da qui.
Quando il vostro principe arabo inizia a corteggiarvi, il rischio è non capire esattamente cosa vi stia accadendo. Soprattutto dal giorno in cui lui, che ha intenzioni serissime, vi dice una cosa strana che suona più o meno così: “Porta i miei omaggi a tua madre che è più bella di te”.
Oddio, abbiamo sentito bene? Ha fatto un complimento a mia madre? Ma come fa? Nemmeno la conosce. Ha intravisto una foto su Facebook e ha preso tutto questo entusiasmo per lei? Auguratevi di non avere il complesso di Elettra e di non vivere in conflitto con la vostra onorabile genitrice.
Ma il primo pensiero è: “Sei matto? Perché non ti sposi mia madre, allora?”. In verità, la frase nasconde intenti formidabili. Primo: è la forma più raffinata dell’adulazione a fini di possesso. Secondo: è un modo per fare goal puntando alla traversa anziché guardare dritto alla porta. Terzo: è la tecnica più raffinata per estendere il detto campano “ogni scarafone è bello ‘a mamma soia” ai rapporti suocera-genero.
Last but not least, è un’arma non convenzionale per conquistarne due al prezzo di una. Scusate se è poco: l’harem (virtuale) è già qui.