Il Mar Mediterraneo, il “lago” che separa la sponda sud europea da quella nord africana. E’ colmo di vita, come in questa fotografia scattata lungo la costa settentrionale egiziana, ma anche di morte, come evidenziano i dati aggiornati sulle migrazioni verso l’Europa raccolti dalla Fondazione Ismu di Milano.
Durante i primi sei mesi di quest’anno, 45mila migranti sono sbarcati in Italia, Grecia, Spagna e Cipro.
Prendendo in esame il periodo che va dal 1 gennaio al 2 luglio, il flusso verso l’Italia risulta diminuito dell’80% rispetto a quello registrato lo scorso anno: nel 2017 furono oltre 84mila migranti a sbarcare sulle coste italiane; quest’anno sono invece quasi 17mila
Sono molto significativi i dati sulle presenze di minori non accompagnati tra gli sbarcati: oltre il 16% del totale (2.593 minori soli arrivati tra gennaio e il 25 giugno).
Nel 2018 prevalgono, rispetto agli anni precedenti, nuove nazionalità: tunisini (3mila persone), eritrei, sudanesi, mentre i nigeriani sono scesi al quarto posto.
La recente decisione del Governo italiano di chiudere i porti sta determinando un aumento importante del numero dei migranti riportati a terra in Libia. L’UNHCR riferisce, infatti, che nell’ultima settimana di giugno di quest’anno, dal 21 al 28, sono state 2.425 le persone intercettate in operazioni di salvataggio in mare e poi sbarcate in Libia.
Il picco è stato toccato il 24 giugno, quando sono tornati in Libia quasi mille migranti in un solo giorno. Sono sempre più numerosi quelli che rischiano di morire tentando inutilmente di lasciare la Libia.
Dati altrettanto significativi sono quelli inerenti a morti e dispersi nel Mediterraneo: 1.137 dal primo gennaio al 2 luglio 2018, in larga maggioranza sulla rotta centrale dalla Libia verso l’Italia.
Le « relocation », ovvero i trasferimenti di richiedenti protezione internazionale dall’Italia in un altro Stato Membro, sono 12.723 da settembre 2015 al 2 luglio 2018. Si tratta quasi esclusivamente di cittadini eritrei (95% dei casi). Tra i trasferiti 1.168 sono minori accompagnati e 262 minori soli. Il Paese che ha accolto la maggior parte di richiedenti protezione internazionale è la Germania, dove è stato ricollocato il 43% dei migranti.
Per i 5milioni e 636mila siriani che hanno abbandonato il proprio Paese, la fotografia al 6 aprile 2018 è la seguente: oltre 3 milioni e mezzo sono rifugiati in Turchia, 992mila in Libano, e 662mila in Giordania.