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Bacino del Mediterraneo: la democrazia ha bisogno di sviluppo

SOCIETYT_583_1765_3418Economia quindi democrazia. E’ questa la sintesi dell’incontro avvenuto a Bruxelles durante la riunione plenaria dell’Assemblea regionale e locale euro-mediterranea (Arlem). Ne dà notizia il sito Ansamed.

Tre gli obiettivi per rispondere alle nuove sfide economiche e sociali e implementare la cooperazione nel bacino del Mediterraneo: decentramento, turismo sostenibile, formazione. Ma anche infrastrutture per l’acqua potabile, per la gestione dei rifiuti, migliore istruzione e servizi sanitari.

“Assicurare le democrazie locali significa anche rispondere alle aspirazioni sociali delle popolazioni” ha detto Valcarcel Siso, co-presidente Arlem per la sponda Nord, che ha evidenziato l’importanza della formazione e dello sviluppo delle risorse umane.

Democratizzare il mondo arabo non è un obiettivo che si può raggiungere in tempi brevissimi, ma “sarà importante lanciare progetti di cui i cittadini potranno godere dei risultati, al più presto possibile” ha spiegato Abd El Rahman, governatore di Giza (Egitto) e co-presidente per la sponda Sud dell’Arlem.

E sempre a favore dei cittadini si è espresso Fathallah Sijilmassi, segretario dell’Unione per il Mediterraneo: ‘”Non possiamo fare quel che facciamo nell’Upm (Unione per il Mediterraneo ndr) senza pensare all’Arlem”, dopo aver firmato un accordo tra Upm e Arlem. ”Vogliamo lavorare con Regioni, città e comunità locali: si tratta di qualcosa di positivo per noi e per voi, ma soprattutto per i cittadini”, ha concluso.

Arlem ha siglato anche un accordo con la European Training Foundation. ”Noi palestinesi teniamo molto all’aspetto della formazione, per questo è molto importante l’accordo di oggi” ha spiegato Hani Abdalmasih Al-Hayek, sindaco di Beit Sahour e segretario generale dell’associazione delle autorità locali palestinesi.

Interessante la considerazione di Leon, rappresentante speciale Ue per la regione del Sud del Mediterraneo, su Tunisia ed Egitto: quello attuale è ”un momento difficile di crisi in Egitto e oggi siamo in un momento cruciale nella costruzione di queste democrazie, dopo le elezioni e la nuova costituzione”; in Egitto e Tunisia ”il rischio è la polarizzazione’,’ a livello sociale, fra diverse fazioni della società che hanno combattuto insieme per la democrazia e che oggi ”hanno visioni diverse su futuro”.

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