– “Ma se qualcuno si impadronisce delle nostre scorte di armi chimiche, possiamo ancora uccidere le persone con le nostre pistole e bombe?
– Certo che puoi, Bashar, naturalmente … ”
Questa la sintesi umoristica – anche se di umoristico non c’è nulla nell’eventualità di una guerra – della vignetta di Dessin de Danziger, pubblicata sul Courrier International.
Le autorità siriane hanno deciso, il 10 settembre, di porre le loro armi chimiche sotto il controllo internazionale, in conformità con la proposta fatta dalla Russia, che potrebbe impedire le fratture occidentali. Il ministro degli Esteri siriano, Walid Moallem, ha dichiarato che l’obiettivo era quello di “couper l’herbe sous le pied à une agression américaine“.
A Washington, la proposta russa è stata ricevuta abbastanza favorevolmente. Permette ad Obama di evitare, per il momento, il rifiuto da parte del Congresso di intervenire in Siria.
Resta da vedere quanto velocemente avverrà la cosa e quanto l’arsenale chimico siriano potrebbe essere completamente neutralizzato. Alcuni esperti hanno già evidenziato la difficoltà di cogliere centinaia di tonnellate di gas nervino in un Paese in guerra. Per non parlare della sfida di verificare che tutti gli stock siano recuperati. In Iraq, ci sono voluti dieci anni.
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