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DoveStiamoAndando? Verso la Pura Razza Umana


“Umana” scrisse Einstein alla domanda “Razza?”, rispondendo, sulla nave che lo trasportava negli Stati Uniti, al questionario per i richiedenti il permesso di soggiorno.

ROMA – Negli Stati Uniti il gruppo etnico che cresce più velocemente è di coloro che si identificano in due (o più) etnie; la fascia di popolazione “né bianca né nera” arriverà al 10% nel 2020, una trentina di anni dopo al 18%. In Gran Bretagna, i figli di coppie miste sono la minoranza più numerosa (6%). Quanto all’Europa, la tendenza a mischiarsi coinvolge, con ritmi diversi, una netta maggioranza dei Paesi, Italia ben compresa: alla base, il costante aumento delle unioni tra uomini e donne di diversa etnia, fenomeno che a sua volta rientra nel progressivo ampliarsi dei tipi di famiglia possibili e riconosciuti.

Pura Razza Umana. Finalmente. Che bellezza.Sulla scia di specifici, pluridecennali studi e ricerche di genetica, Jim Wilson, genetista dell’università di Edimburgo, ha di recente scritto sul New Scientist che “Persone con un’ascendenza molto diversa hanno più probabilità di essere un po’ più alti e con migliori abilità cognitive”. Che i figli di etnia mista risultino mediamente dotati di maggiore resistenza, rapidità di reazioni, e sovente siano pure più belli rispetto ai discendenti di genitori di medesima etnia, è valutazione condivisa dagli scienziati che nei laboratori di tutto il pianeta approfondiscono i destini del mondo. Questo principio, desunto ed elaborato sui grandi numeri – non si può pretendere che funzioni per i singoli figli di ogni singola coppia mista! – risulta ovviamente valido per le varie specie. Del resto, ognuno di noi può constatare nella vita quotidiana che gatti e cani “bastardini” sono generalmente più intelligenti e reattivi degli esemplari muniti di pedigree, e che gli innesti di piante con genomi molto diversi formano generalmente ibridi molto belli e più completi nelle specifiche eventuali doti (ad esempio nutritive).

C’è una ragione di fondo per cui (anche) la Pura Razza Umana appare privilegiata dalla natura: i frequenti accoppiamenti tra persone di diversa etnia aumentano la quantità di geni disponibili tra i quali il percorso evolutivo sceglie i più resistenti, quelli che offrono maggiore garanzia di sopravvivenza. “Il vigore degli ibridi”, appunto. (Per dire: lo sappiamo bene noi popolazioni del Mediterraneo, ecco).

Il susseguirsi di incroci tra individui geneticamente simili, per contro, accentua le probabilità di una prole dalla salute delicata se non cagionevole. Anche questa è un’osservazione condivisa a livello popolare, non foss’altro per la copiosa informazione fornita dai rotocalchi sull’emofilia di cui soffrivano non pochi famigliari degli zar, nonché sui frequenti malesseri di membri della famiglia reale inglese (che non a caso ha, da alcuni anni, dismesso la regola dei matrimoni esclusivamente fra persone di sangue reale, magari anche consanguinee).

Abominevole sul piano etico, il concetto di razza pura si rivela perciò obiettivamente controproducente proprio ai fini della sopravvivenza di quella stessa “razza” che vorrebbe tutelare. Come dire che nei secoli ci si è massacrati, seviziati, schiavizzati nel nome di un’idea che ci avrebbe portati a estinzione. E che per di più non esiste. Perché non esistono, le razze umane; tra l’altro la nostra specie è sulla terra da un lasso di tempo insufficiente per avere avuto il tempo di evolvere e diversificarsi in razze.

Le differenze fisiche tra noi rispondono più che altro a necessità ambientali; sono stati fondamentali gli studi di Luca Cavalli Sforza e del figlio Francesco. Piuttosto, la nostra evoluzione è di tipo culturale, come tale infinitamente più veloce. E fu proprio grazie all’intuizione – culturale – di coprirsi con pelli di animali che gli esseri umani poterono, inizialmente, sopravvivere in Siberia; dopo qualche migliaia di anni i corpi si adeguarono all’ambiente gelido, ad esempio le narici divennero via via lunghe e sottili per riscaldare l’aria prima che arrivasse ai polmoni.

Avrà radici frastagliate e profondissime, la Pura Razza Umana. Anzi le ha già. Più mondi, più religioni, più lingue (a parte gli ovvi vantaggi pratici, i bi e i trilingue sembrano portati a privilegiare l’esperienza e l’apprendimento sulle caratteristiche innate) e anche più canoni estetici, slegati da tratti somatici identificabili come occidentali o orientali o africani. (Vale davvero la pena di vedere, in proposito, il lbro “The Beauty of Mixed Blood” della fotografa russa Naira Oganesyan).

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