Un giardino nel cuore di Venezia, nascosto tra le mura di uno storico palazzo che apparteneva all’artista spagnolo – ma veneziano di adozione – Mariano Fortuny.
L’acqua eccezionalmente alta che ha colpito Venezia il 12 novembre del 2019, si è insinuata anche tra le sue pareti, invadendo il piano terra e compromettendone la struttura e il pavimento in tavolato. Il palazzo è stato chiuso per restauro fino a marzo di quest’anno, quando da spazio espositivo si è trasformato in museo permanente del circuito della Fondazione Musei Civici Venezia per raccontare la vita e le opere di Mariano Fortuny (1871, Granada – 1949, Venezia): designer e creativo del XX secolo, collezionista d’arte, intellettuale, amante del bello, della cultura, dell’arte, artista.
Mariano Fortuny amava i giardini incantati. Nel 1915, al primo piano della sua bella dimora veneziana, decise di farne costruire uno: 140 metri quadrati dove immergersi nel silenzio e nell’armonia delle tonalità del verde e del blu, dove potersi rifugiare tra le ombre e la luce che filtrava dalle grandi finestre. Per il suo giardino d’inverno, che si estende su tre lati della stanza, Fortuny ideò una particolare intelaiatura di carta applicata a teli di canapa dipinti e fissati alle pareti. C’è l’artificio del trompe d’oeil, ci sono animali esotici, figure allegoriche, tessuti raffinati, e ghirlande.
La pittura ha ricoperto un ruolo centrale nella vita di questo versatile artista. Nella prima parte della sala del Giardino d’inverno si possono osservare i dipinti – realizzati alla fine degli anni Quaranta – che fanno parte del ciclo dedicato ai Quattro elementi: Aria, Terra, Fuoco, Acqua. L’altra parte della sala ospita, invece, il modello del Teatro delle Feste, progettato dall’artista nel 1910 in collaborazione con Gabriele d’Annunzio e con l’architetto francese Lucien Hesse. Questo progetto, che doveva prendere forma a l’Esplanade des Invalides di Parigi e rappresentava una sintesi della poetica teatrale di Fortuny, non venne mai realizzato.
Figlio d’arte, con una formazione internazionale e una vita sociale e culturale ricca e intensa, Mariano Fortuny ha dedicato tutta la sua vita al disegno, all’uso del colore ma anche alla produzione di tempere, alle tecniche pittoriche, allo studio di anatomia che lo ha aiutato nella scultura e nel nudo, come esercizio fondamentale per avvicinarsi all’arte classica. Tra i suoi principali interessi c’è anche la fotografia, la scenografia teatrale e la stampa su stoffa. Il suo palazzo, dagli inizi del Novecento, era luogo di incontro e punto di riferimento dell’élite intellettuale europea. Oggi, è un giardino incantato circondato da numerosi tesori.
Il prossimo 26 ottobre, Palazzo Fortuny aprirà al pubblico il secondo piano con oggetti dell’artista fino ad ora mai esposti.
Info: Palazzo Fortuny, Venezia