DoveStiamoAndando? A perseguire la ripresa, in Europa, con la medesima energia della Grecia

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Ph. Silvia Dogliani

ATENE – L’estate 2022 è stata la rinascita, dopo che la Grecia è uscita dalla condizione di “sorvegliata speciale” dell’Europa, avendo interamente restituito al Fondo Monetario Internazionale l’ultima tranche del prestito (1,58 miliardi di dollari). Turismo aumentato fino al 200% nelle isole; ad Atene tutto esaurito negli hotel e tutti affollati i bar ristoranti caffetterie taverne, ghirlande di luce punteggiano i locali, lunghe fila di tavolini sui marciapiedi. Da piazza Syntagma, famosa per il cambio della guardia e anche per i comici e le manifestazioni, fino alle strade di La Plaka, che culminano a Monastiraki, fiumane di persone dilagano nei negozi di souvenir e nel mercatino delle pulci (chiusi entrambi la domenica per dare modo agli ambulanti, più che altro immigrati, di vendere le loro mercanzie). A Glyfada, Vouliagmeni, Volos, il mare è di un blu che dà le vertigini, gli occhi dei turisti sono cerchiati di nero di stanchezza, i locali sono tutti e a qualsiasi ora stracolmi – come faranno i camerieri a essere sempre così gentili?

Questo choc di ritrovata energia potrebbe oggi essere auspicio per l’Europa Intera.

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Ph. Silvia Dogliani

Un miracolo, soprattutto per chi ricordi Atene nel 2010 e negli anni successivi. Numero di suicidi più alto di sempre; gli ospedali che chiedevano ai pazienti di portarsi da casa le lenzuola e di comperarsi personalmente le medicine ma gli scaffali delle farmacie erano inesorabilmente vuoti; fila di saracinesche abbassate raccontavano l’aumento dei fallimenti; disoccupazione intorno a quasi il 30%; stipendi pubblici bloccati, pensioni ridotte come minimo del 30%, privatizzazioni a ritmo forsennato. In quegli anni si moltiplicarono gli investimenti stranieri, prima di tutto della Cina (il porto del Pireo, giusto per un esempio, è praticamente tutto cinese), poi del Qatar, della Germania, di altri.

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Ph. Ornella Rota

L’Europa, allora a trazione tedesca, non defletteva dal rigore. La responsabilità del baratro incombente risaliva essenziale alla pessima gestione delle finanze pubbliche, alla corruzione imperante, a una lunga e devastante evasione fiscale. Nel 2016 il governo si decise a pubblicare una lista di evasori (13.370) che allo Stato dovevano complessivamente 83 miliardi di euro: quella cifra corrispondeva esattamente alla terza tranche – 86 miliardi -erogata dalla Troika in cambio di ulteriori sacrifici, tagli, rinunce.

Depressione, aggressività, disagio furono terreno di cultura ideale per Alba Dorata, formazione dichiaratamente neonazista che nel 1996 alla prima tornata elettorale cui si presentò non superò lo 0,1% ma che alle successive elezioni nazionali risultò terzo partito in parlamento (6,97% di voti) e poco tempo dopo alle europee raggiunse ben il 9,4%. Greci diventati di colpo razzisti? Ma no, chi li votava voleva soltanto “dare una scossa al sistema”.

E infatti. Nel settembre 2013 fu ucciso Pavlos Fyssas, un giovane rapper militante di sinistra, e un noto attivista di Alba Dorata fu arrestato in flagranza di reato. Nel Paese dilagò un’ondata di indignazione. Altre denunce, inchieste, condanne si susseguirono. Alle elezioni del 2019, Alba Dorata non superò la soglia di sbarramento e fu spazzata via.

Nel 2014, per la prima volta, un timido aumento del PIL dello 0,7 segnò l’avvio di una graduale e solida ripresa economica, drammaticamente interrotta dalla pandemia da Covid nel 2019. Nemmeno il tempo di intravvedere l’uscita dal tunnel, e nel febbraio 2022 la Russia invade l’Ucraina.

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Ph. Silvia Dogliani

La guerra sferra un ulteriore colpo. I prezzi si impennano specialmente nel settore dell’energia e in tutti i settori, sia delle merci sia dei servizi; l’inflazione sfiora il 13% mentre il salario minimo rimane di poco superiore a 700 euro (i sindacati si stanno muovendo per farlo arrivare almeno a 800 nel 2023).

L’immigrazione complica ulteriormente. Ad Atene sono almeno 100mila (dato UNHCR 2021) i richiedenti asilo; a Lesbo almeno 20mila, bloccati da mesi (se non da anni) in attesa che la loro richiesta venga valutata; a Lero, Coo, Samo, Chio saranno entro fine anno attivi dei campi profughi “transitori” dove – si assicura – le pratiche per la concessione o meno dello status di rifugiato potranno essere esaminate e sbrigate entro una settimana dalla richiesta. Compiuti da gruppi di ispirazione neonazista, nelle isola diventano intanto più frequenti le violenze (che finora si verificavano solamente nelle città) contro immigrati, volontari, centri di accoglienza.

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