“Questo era lo spazio dove mio padre lavorava”, spiega Ivo Balderi mentre si avvicina alle scenografiche colonne in gesso e in bronzo che accolgono i visitatori della mostra di Iginio “1954-1960 disegni per sculture”, aperta al pubblico fino al 19 novembre.
L’artista e scultore italiano (Pietrasanta 1934 – Milano 2005) viveva a pochi passi da Piazza Sant’Ambrogio, in una tranquilla zona residenziale di Milano. Le vetrate del suo atelier si affacciano ancora oggi su un piccolo e grazioso cortile interno. E proprio lì, nel silenzio della quotidianità, Iginio creava: sculture, disegni, quadri, bozzetti, ricerche sull’archetipo della colonna, sulla forma ovoidale o sulla spirale. Le opere esposte raccontano l’inizio del suo periodo creativo: oltre alle colonne degli anni Sessanta, ci sono 20 disegni di grande formato che rappresentano la femminilità di volti inesistenti o seminascosti e corpi abbandonati davanti allo sguardo di chi li osservava in ogni suo dettaglio.
Per Iginio la scultura era “un simbolo misterioso della vita, un segno e una rappresentazione dell’esistenza umana sul nostro pianeta“.
Sin da piccolo, la scultura faceva parte delle sue giornate: era solito passare molto tempo nel laboratorio del padre, che da generazioni si occupava di scultura in marmo.
Da Pietrasanta, dove è nato, Iginio si è formato all’Accademia di Brera a Milano per poi arricchire il suo percorso a Parigi e ad Amsterdam.
La mostra è stata resa possibile grazie all’infaticabile lavoro di archivio di Ivo e dei fratelli Gaia e Egle, che nel 2019 hanno costituito l’associazione culturale “Archivio Iginio Balderi” per combattere la dimenticanza e raccogliere, conservare e mostrare con orgoglio al pubblico le opere del padre.
Info: La mostra “1954-1960 disegni per sculture” presso l’Archivio Iginio Balderi in Via Ausonio 20 a Milano è aperta al pubblico sino al 19 novembre 2022, visitabile solo nei giorni di sabato 12 e 19 dalle ore 15.30 alle 19.00. Per informazioni o appuntamenti: [email protected]