Naufragio, Francesco De GrandiIl Mediterraneo è un punto privilegiato di osservazione per le questioni che interessano tutta l’umanità e la vita del pianeta. Questo mare segna confini, ma unisce anche mondi diversi storicamente in relazione.
Tra le sponde del “grande lago” si possono cogliere processi di portata universale in un mondo interconnesso come mai prima. La sua storia, il suo passato, ma anche il suo presente, se osservati con attenzione, ci permettono di comprendere quanto sta avvenendo e come poter agire.
Il Mediterraneo è simbolo di bellezza, ma anche di forti contraddizioni. Aldo Premoli, giornalista, scrittore e art manager ha curato per l’Acquario Civico di Milano la mostra Magnifico e fragile. Il Mediterraneo.
In questa collettiva il mare può essere sinonimo di una tragica esperienza, a volte perfino di morte, per chi cerca una salvezza fuggendo dal proprio Paese, come rappresentato in “Naufragio”, il dipinto di Francesco De Grandi.
Attenzione all’ambiente nella tela di Fulvio di Piazza o semplicemente ricordi di infanzia spensierata sulle spiagge del nostro mare nel dipinto di Francesco Lauretta oppure miti del passato e mai dimenticati, come nel quadro di Giuseppe Veneziano sono solo alcune delle significative opere presenti nella collettiva.
Quel che accade nel Mediterraneo affianca media diversi che si vanno però a comporre come un unicum. E lo fa anche proponendo il racconto di chi questo mare lo attraversa ogni giorno, come illustrato nel filmato messo a disposizione dalla Guardia Costiera Italiana.
Nel mare nostrum si incontrano culture e popoli diversi. Oggi lo vediamo soffocato dalla plastica, trasformato in un preoccupante scenario geopolitico, attraversato quotidianamente da fragili imbarcazioni di migranti.
Come è nata l’idea di questa mostra?
“È capitato che mi proponessero di pensare ad una mostra per l’Acquario Civico di Milano – ci spiega Aldo Premoli. Mi è risultato spontaneo riflettere su un’esposizione legata al mare e quindi al Mediterraneo. Per me l’arte deve essere sociale, ho guardato a questa tenendo presente anche aspetti scientifici. Mescolo sempre stili e linguaggi diversi, come in questa esposizione, promossa dalla onlus Mediterraneo Sicilia Europa, che ho creato insieme a mia moglie. Promuoviamo queste iniziative con finanziamenti anche da privati, con aiuti agli “ultimi” di qualsiasi colore, razza, etnia o appartenenza religiosa. Si tratti di progetti che abbiamo sviluppato soprattutto in Sicilia”.
Perché la Sicilia?
“Ho vissuto per sette anni in questa terra, mia moglie è per metà siciliana quindi la frequento da molto tempo. La conosco bene e conosco anche il Mediterraneo. Ho visto cosa succede sulle sue sponde. Catania, dove vivevo, è stata all’inizio delle migrazioni uno dei posti dove arrivavano le navi della Guardia Costiera e, con loro, i vari ministri a fare le loro passerelle”.
Chi sono gli artisti che presentate nella mostra?
“Sono soprattutto amici e, per caso, sedici dei 20 presenti sono siciliani. Loro conoscono il mare. La cosa che più mi affascina nel proporre agli artisti progetti che promuovo è che, quando spiego loro l’idea su cui si baserà la mostra, non arriva mai quello che chiedo, ma qualcosa di meglio”.
Culla della civiltà sin dai tempi antichi, oggi il Mediterraneo è anche il “cimitero più grande d’Europa. Di questi giorni la tragedia di Steccato di Cutro in Calabria, dove i morti accertati per il momento sono 86 di cui 25 minori…
“Sono molto violento nell’esporre la mia idea su quanto successo. Prima di tutto c’è da tenere presente che questa migrazione è inarrestabile, non si fermerà. I blocchi navali, che per anni hanno chiamato a gran voce alcuni dei nostri parlamentari non sono sicuramente proponibili. Siamo di fronte ad una migrazione epocale: l’Europa scende demograficamente mentre l’Africa esplode; ad est abbiamo guerre in atto; in Germania in un anno sono arrivati un milione di ucraini, senza contare i russi che non vengono censiti per timore di rappresaglie; in Italia siamo a 18mila. Si deve pensare ad una soluzione diversa, accogliente e non respingente come vuole la nostra destra”.
Info: Magnifico e fragile. Il Mediterraneo
aperta al pubblico sino al 16 aprile. Presso l’Acquario Civico di Milano, viale Gadio 2 (MM Lanza)
Orari: da martedì a domenica 10:00 – 17:30, ultimo ingresso ore 17:00 con biglietto.
Biglietti € 5.00 intero, € 3,00 ridotto (la visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso all’Acquario)