Nel suo bellissimo brano dedicato al capoluogo lombardo, Lucio Dalla cantava “ […] Milano a portata di mano ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano […]”
Sono molteplici le lingue che si parlano in questa città e i poeti cosmopoliti della raccolta “Sesamo e Sale” ne sono un esempio.
Betty Gilmore, Antje Stehn, Ana María Pedroso Guerrero, Rufin Doh Zeyenouin, Salih Selimović, autori di questa antologia di poesie, sono ugualmente attori, cantori, pittori. Vengono da Stati Uniti, Germania, Cuba, Costa d’Avorio, Bosnia, parlano inglese, spagnolo, francese bosniaco ma scrivono anche in italiano.
“Sesamo e sale” è un esplicito richiamo all’interculturalità, componente imprescindibile dello sviluppo sociale, culturale ed economico di una città cosmopolita come Milano, che continua ad arricchirsi di lingue, tradizioni e storie. Al centro di questa raccolta, la poesia: unica espressione letteraria capace di una forza emotiva ed espressiva tale da dilatare l’orizzonte e permettere una convivenza multiculturale fra persone e popoli.
Njock Ngana, camerunese che vive a Roma, nella sua poesia “Prigione” ha interpretato il cosmopolitismo con questi versi:
Vivere una sola vita,
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo modo è prigione…
…Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà,
una sola logica è prigione.
Con nuovi vocaboli, accenti, pronunce, questi autori contribuiscono a tenere viva la fiamma della lingua italiana. La Lingua è relazione con il mondo, è cultura, è mezzo di comunicazione attraverso la quale riusciamo ad esprimere le nostre idee. Conoscere altre culture e altri popoli ci porta verso una convivenza forse non perfetta, fragile, ma vincente.
Nel suo canto “Dohudi” Rufin Doh, ivoriano d’origine ci dice proprio questo:
Caro fratello! Ritorna!
Io venero le mie foreste
Nel nome dei miei antenati.
Tu adori Gesù
Nel nome del Padre.
Egli si prostra
Nel nome di Allah.
Cari fratelli!
Dio è UNO.
Ritornate!
Costruiamo
Un paese nuovo
Insieme.
Parlano di convivenza, di unione, ma anche dei ricordi che hanno segnato le loro esistenze. Così ci racconta Salih Selimović , della sua Bosnia tormentata e serbata nel cuore.
A volte così si socchiudono le porte
Quel tanto che ricordi, il vento,
li fa entrare, capovolgere e inquietare.
E poi ancora nulla, tutto in silenzio.
Qualche sensazione mi domina.
Come un bagaglio perso, solo sto in piedi.
Un po’ nascosto anche se in verità non lo sono.
A pezzi dentro io poeta maledetto.
Pubblicata da Effigie Edizioni, la raccolta “Sesamo e Sale” è stata curata dall’Associazione culturale Cubeart, ideatrice di “Poetry is my Passion”, che racchiude eventi, podcast e molto altro legato alla poesia.
La prossima tappa di Sesamo e Sale saranno i podcast già registrati con Radio Popolare.